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Lettera a Renzi: stop alla caduta verticale delle libere professioni

Lettera a Renzi: stop alla caduta verticale delle libere professioni

Inarsind. il Sindacato Nazionale degli Ingegneri e Architetti ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia Orlando, al Ministro delle Infrastrutture Delrio, al Ministro Per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Madia, al Ministro dello Sviluppo Economico Guidi e al Ministro del Lavoro Poletti, per sottolineare quanto non ci sia ripresa nè tantomeno sviluppo senza le libere professioni.
Otto i punti evidenziati dall’associazione per rafforzare le libere professioni e spingere il Paese sulla strada della crescita economica e sociale.

  1. serve una drastica revisione e diminuzione della burocrazia;
  2. blocco del doppio lavoro per i dipendenti pubblici;
  3. meno discrezionalità nella valutazione delle gare pubbliche;
  4. ampliare la platea dei soggetti che partecipano alle gare di servizi di architettura e di ingegneria;
  5. incentivi per le aggregazioni professionali;
  6. onorari decorosi per i Consulenti tecnici d’ufficio;
  7. tagliando alla riforma delle professioni;
  8. rigenerazione “smart” degli edifici pubblici e privati.

Rispetto a quanto accadeva in passato, il Governo Renzi rappresenta “un’inversione di tendenza”, che solo di recente ha saputo mostrare un “effettivo interesse verso le libere professioni”, continua Inarsind, citando la Legge di stabilità, la delega sui lavori pubblici e il Jobs Act per il lavoro autonomo. Si tratta di provvedimenti che vanno certamente nella giusta direzione, ma se l’obiettivo dichiarato è quello di ridare fiato al grande patrimonio di capacità tecniche e conoscenze che rappresentano le libere professioni, occorre rimuovere i vincoli strutturali che bloccano i professionisti, ancor più della stessa congiuntura economica.

Nella lettera aperta il sindacato nazionale degli ingegneri e architetti non chiede bonus o leggi protettive, ma reclama «una concorrenza leale» e non «drogata» da chi già svolge un lavoro presso la pubblica amministrazione o dai docenti di ogni ordine e grado, che sottraggono ampie fette di mercato ai liberi professionisti e ne impediscono l’accesso a migliaia di giovani.

Scarica la lettera aperta di Inarsind a Renzi

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