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Si consolidano, nel secondo trimestre di quest’anno, i segnali positivi emersi nei primi tre mesi dell’anno sul fronte dei default e delle chiusure volontarie di impresa. Tra aprile e giugno sono infatti diminuite tutte le procedure monitorate dall’Osservatorio, con un calo particolarmente marcato dei fallimenti. I dati indicano che nel secondo trimestre dell’anno hanno avviato una procedura di chiusura aziendale 18,3 mila imprese, il 6,2% meno dello stesso periodo del 2014: il dato porta il totale delle procedure della prima metà del 2015 a 38,5 mila, in calo del 6,5% rispetto all’anno precedente. Gli archivi di Cerved indicano che la riduzione dei fallimenti osservata nei primi tre mesi del 2015 è proseguita, accentuandosi, nel secondo trimestre dell’anno: tra aprile e giugno si contano infatti 3,8 mila procedure, l’11,3% in meno dello stesso periodo del 2014 (il calo era stato dell’1,8% nel primo trimestre). Si tratta del miglioramento più marcato osservato in un singolo trimestre dall’inizio della crisi. Con questo dato, il totale delle procedure fallimentari aperte nei primi sei mesi dell’anno tocca quota 7,6 mila: un livello storicamente ancora elevato, ma del 6,8% minore rispetto ai picchi del 2014. È continuato anche il calo delle procedure concorsuali non fallimentari: nel primo semestre 2014 ne sono state aperte 1,3 mila, -12,1% rispetto al 2014. Su questo dato pesa il minor ricorso ai concordati preventivi (-21,6%), crollati dopo le modifiche legislative che hanno introdotto la possibilità per i tribunali di monitorare la condotta di chi apre un concordato con riserva. I dati indicano che la riduzione dei default è accompagnata da una minore tendenza da parte degli imprenditori a liquidare volontariamente attività in bonis: nei primi sei mesi si contano 29,6 mila liquidazioni volontarie, il 6,1% meno del 2014. Se si escludono dal computo le società ‘dormienti’, ossia quelle che non hanno presentano alcun bilancio nei tre anni precedenti la procedura, la riduzione è ancora più marcata, pari al 15,1%. I dati indicano che il miglioramento in atto è diffuso, con ritmi diversi, a tutti i macrosettori e a tutte le aree del Paese. Il calo delle chiusure è particolarmente marcato nell’industria, settore in cui tutte le procedure monitorate si riducono con tassi a due cifre. Nelle costruzioni si riduce soprattutto il ricorso ai concordati e alle procedure non fallimentari (ne sono state aperte un quarto in meno rispetto alla prima metà del 2014) e alle liquidazioni volontarie. Nel terziario il miglioramento risulta più modesto: diminuiscono le liquidazioni volontarie con tassi analoghi a quelli osservati negli altri settori, mentre le procedure concorsuali si riducono a tassi del 3-4%. Il Nord Ovest è l’area del Paese in cui il miglioramento sul fronte delle procedure concorsuali (fallimentari e non) è più consistente, mentre nel Centro il dato dei fallimenti non si allontana da quello dell’anno precedente. Le chiusure volontarie si riducono ovunque, con tassi che nel Centro-Sud sfiorano il 20% e che nel Nord si attestano all’11%. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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