Occupazione nelle Costruzioni

Occupazione nelle Costruzioni

L’occupazione nel settore delle costruzioni continua ad evidenziare una dinamica negativa nei primi mesi del 2015, sebbene il livello di intensità risulti meno elevato rispetto ai periodi precedenti.

I dati delle Casse Edili relativi al numero di ore lavorate dagli operai iscritti evidenziano, già a partire dagli ultimi mesi del 2014 riduzioni tendenziali di intensità via via più contenuta – si passa, infatti dal -9,4% di novembre 2014 al -3% di marzo 2015 nel confronto con i rispettivi mesi dell’anno precedente – fino a registrare, nel mese di aprile 2015, un primo segno positivo (+0,6% rispetto ad aprile 2014). L’anno 2014 si era chiuso con una flessione delle ore lavorate dell’8,4% nel confronto con l’anno precedente, dopo il -13,2% del 2013. Anche i dati Istat relativi al settore delle costruzioni continuano ad essere negativi ma in rallentamento rispetto ai cali registrati negli anni precedenti. Nei primi tre mesi del 2015 il numero di occupati nel settore si è ridotto dell’1,2% rispetto al primo trimestre del 2014 dopo il -4,4% del 2014 su base annua.
Complessivamente, dall’inizio della crisi, il settore delle costruzioni ha perso 529.000 posti di lavoro (-26,7%) che raggiungono circa 800.000 unità considerando anche i settori collegati. La flessione dei livelli occupazionali risulta largamente concentrata nei lavoratori alle dipendenze che si sono ridotti di 467.000 unità (-36,2%), mentre per gli indipendenti il calo si attesta a 62.000 occupati (-8,9%). I dati relativi al primo trimestre 2015 confermano che le costruzioni continuano ad essere, rispetto agli altri settori di attività economica, il comparto con il segno più negativo: nel primo trimestre 2015 l’agricoltura e i servizi mostrano aumenti di occupazione, rispettivamente pari a +6,2% e +1% rispetto al primo trimestre 2014, mentre l’industria in senso stretto registra una riduzione contenuta dello 0,9% (+0,6% per l’insieme dei settori di attività economica).
Disarticolando gli occupati per posizione nella professione emerge che la riduzione registrata nei primi tre mesi del 2015 nel settore (-1,2% rispetto al primo trimestre 2014) è totalmente dovuta al calo di occupazione dipendente (-3,1%), a fronte di un recupero degli indipendenti (+1,5%). Tale incremento può essere legato ad alcuni lavoratori dipendenti che, perso il proprio posto di lavoro, hanno trovato una nuova collocazione nel mercato svolgendo attività autonoma.
La disarticolazione per sottocategorie dei lavoratori dipendenti e indipendenti nel settore delle costruzioni consente di evidenziare come le flessioni registrate dalle posizioni alle dipendenze nel primo trimestre dell’anno in corso siano state, in parte, compensate da aumenti di particolari tipologie di lavoratori indipendenti. Nel periodo considerato, infatti, i lavoratori in proprio senza dipendenti, che rappresentano il 62,9% degli indipendenti, hanno registrato una crescita del 3,7% rispetto al primo trimestre dello scorso anno (già +2,3% nel 2014 su base annua). In crescita risultano anche i liberi professionisti che registrano un aumento dell’ 8,7% rispetto al primo trimestre 2014). Ciò lascia presumere che parte dei lavoratori dipendenti usciti dal settore hanno cercato una nuova ricollocazione sul mercato svolgendo attività autonoma. Segni negativi caratterizzano invece, gli imprenditori, in calo del 6,3%, i collaboratori (-3,7%) e i lavoratori in proprio con dipendenti (-1,9%).
Relativamente ai dipendenti si osservano flessioni generalizzate comprese tra il -0,3% degli impiegati e il -35,8% dei quadri. In aumento solo il numero degli apprendisti che costituiscono l’1,6% dei lavoratori dipendenti. La forte caduta del numero di addetti alle dipendenze nel corso degli ultimi anni e che si conferma anche nei primi mesi dell’anno in corso ha inciso sulla struttura occupazionale del settore: nel 2008 gli occupati dipendenti rappresentavano il 63,4% del totale, contro il 36,6% degli indipendenti; nel primo trimestre 2015 gli stessi rapporti risultano rispettivamente pari al 56,5% e al 43,5%.

A livello territoriale l’occupazione continua ad essere negativa nel nord est (-9,6% rispetto al primo trimestre 2014) e al centro (-2,9%), mentre si riscontrano segnali positivi al sud (+3,8%) dopo i rilevanti cali subiti negli anni precedente. In particolare la crescita nella zona meridionale del paese risulta concentrata in Puglia (+20,5% rispetto ai primi tre mesi del 2014), in Campania (+2,8%), in Basilicata (+9,1%) e solo lievemente in Sicilia (+0,4%).
Nei primi cinque mesi del 2015 si registra un ulteriore calo delle ore autorizzate del 28,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con flessioni generalizzate a tutte le tipologie di Cassa integrazione, e, in particolare, il calo significativo della Cig in deroga (-72,7%) è presumibilmente collegato anche alla riduzione delle risorse messe a disposizione.
E’ bene evidenziare che il dato in diminuzione delle ore autorizzate per il settore del 2014 e dei primi mesi del 2015 risulta associato ad un quadro ancora di diminuzione dei livelli occupazionali nelle costruzioni. Ciò vuol dire che le imprese del settore hanno esaurito, per il raggiungimento dei limiti di durata, la possibilità di accedere alla cigo e, successivamente, anche alla cig in deroga e, presumibilmente non sono state in grado di reintegrare larga parte dei propri lavoratori in azienda. Pertanto, in assenza di una ripresa dei livelli produttivi del settore, è verosimile aspettarsi un ulteriore peggioramento del già drammatico bilancio dei posti di lavoro finora persi nel settore.

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