Ceramic Futures

Ceramic Futures

Terza edizione a Cersaie di Ceramic Futures: from poetry to science fiction, Mercoledi 30 settembre alle 15.00 alla Galleria dell’Architettura. Questo progetto di “social networking” sulla ceramica italiana – promosso da Confindustria Ceramica, organizzato da Edi.Cer. SpA in collaborazione con IdLab sotto la guida di Stefano Mirti – ha coinvolto gli studenti del Politecnico di Milano, dell’EnsAD di Parigi e dello IED di Torino, che si sono confrontati sul piano della progettualità, immaginando nuovi scenari, indicazioni e percorsi per il prodotto ceramico.

Dopo il workshop di lancio nel distretto in cui hanno avuto modo di visitare aziende e istituzioni del settore ceramico gli studenti hanno lavorato nei loro istituti nel mesi di maggio e giugno e, come per le precedenti edizioni, l’intero processo è condiviso su una piattaforma web dedicata (www.ceramicfutures.com/3) che dialoga costantemente con gli account di Facebook, Twitter, Instagram e Google+: chiunque può connettersi, osservare, commentare, dare indicazioni, interagire, contribuendo ad innescare un meccanismo di comunicazione virale intrinseco al medium.

Per la categoria “The Community”, i vincitori sono Cecilia Arata dello IED Torino con il progetto “Blindness”; Clara Kernreuter, dell’Ensad di Parigi, con “Sensible collective memories” e Camilla Marini del Politecnico Di Milano con il prototipo“Snap Futures”.

Per la categoria “Best Projects”, i vincitori sono Alessandro Calabrese dello IED Torino con “Freeze this post”. Martina Genovesi, del Politecnico di Milano si è aggiudicata il premio con il progetto “High on memory”, mentre Erwan Péron, dell’Ensad di Parigi ha vinto con il progetto “Or noir / Black Gold”.

Dalla sua prima edizione, il progetto social, si basa sull’assunto che per le nuove generazioni i social media rappresentano non solo un mezzo di comunicazione e relazione ma, soprattutto, una nuova modalità di strutturazione del proprio pensiero. La vera innovazione di Ceramic Futures infatti risiede soprattutto nel processo con cui il “gioco” è stato condotto, in quanto c’è un nuovo layer digitale nelle nostre vite e – volenti o nolenti – bisogna fare i conti con i cambiamenti che produce. Grazie a questa modalità, gli oltre 100 studenti coinvolti nelle tre edizioni hanno sviluppato altrettanti prototipi catalizzando l’attenzione digitale di migliaia di utenti che hanno osservato, sostenuto, e commentato il lavoro dei futuri designer.

Ma non solo: il progetto, che vede la sua naturale conclusione al Cersaie (Bologna, 28 settembre – 2 ottobre) con una mostra, il relativo catalogo e un simposio in programma mercoledì 30 settembre alla Galleria dell’Architettura, deve essere inteso come una esplorazione di carattere etnografico che avrà sicuramente ripercussioni sullo sviluppo dei prodotti ceramici del futuro; proprio per questa ragione, nella mostra allestita alla Galleria dell’Architettura di Cersaie troverà una collocazione d’onore anche una selezione dei progetti più interessanti sviluppati nelle edizioni precedenti.

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Ceramic Futures 2

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