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Cresce notevolmente, soprattutto nell’ultimo mesi di marzo, la richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane, con un eloquente +49,4% rispetto al corrispondente mese del 2014 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi) che per altro a sua volta si caratterizzava per un segno positivo. Si tratta del record assoluto da quando CRIF ha iniziato a rilevare l’andamento delle richieste su base mensile. Il dato di marzo porta la domanda aggregata a livello di I trimestre 2015 a segnare un incremento del +37,5% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nonostante il segno positivo accompagni l’andamento mensile della domanda di mutui dal luglio del 2013, a conferma di un percorso di progressivo recupero, occorre però sottolineare come la distanza rispetto agli anni pre-crisi risulti ancora significativa, con volumi ridotti di quasi un terzo. DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) a parità di giorni lavorativi Var. % gennaio-marzo 2015 su gennaio-marzo 2014 Var. % gennaio- marzo 2015 su gennaio-marzo 2013 Var. % gennaio-marzo 2015 su gennaio-marzo 2012 Var. % gennaio-marzo 2015 su gennaio-marzo 2011 Var. % gennaio-marzo 2015 su gennaio-marzo 2010 +37,5% +50,7% +34,5% -27,2% -29,7% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Di seguito sono riportate le variazioni percentuali mensili (indicate in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi) relative alle domande di mutui raccolte dagli istituti di credito e contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie. DOMANDA DI MUTUI Var. % su anno precedente ponderata (a parità di gg. lavorativi) Totale 2010 0,5% Totale 2011 -19,4% Totale 2012 -41,8% Totale 2013 -3,6% Gennaio 2014 +10,5% Febbraio 2014 +8,4% Marzo 2014 +10,03% Aprile 2014 +12,64% Maggio 2014 +6,63% Giugno 2014 +12,93% Luglio 2014 +18,06% Agosto 2014 +14,75% Settembre 2014 +14,74% Ottobre 2014 +22,10% Novembre 2014 +21,07% Dicembre 2014 +30,6% Totale 2014 +15,0% Gennaio 2015 +22,6% Febbraio 2015 +38,7% Marzo 2015 +49,4% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Il grafico seguente mostra la dinamica della domanda a partire dall’inizio del 2009, quando la crisi economica stava cominciando a far sentire i suoi effetti sui comportamenti delle famiglie. Se da un lato si continua a registrare una dinamica positiva relativamente al numero di richieste di mutuo, dall’altro rimane contenuto l’importo richiesto, attestatosi nell’ultimo mese di rilevazione a 123.333 euro, ben lontano dai valori pre-crisi. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste nel I trimestre dell’anno in corso è quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota pari al 30,1% del totale (in aumento di 2 punti percentuali rispetto al pari periodo del 2014), seguita da quella inferiore ai 75.000 Euro (26,3%). “L’andamento degli importi certifica la tendenza degli italiani a richiedere il mutuo strettamente necessario per acquistare l’abitazione, sia in virtù dei più accessibili valori di compravendita degli immobili, sia nel tentativo di privilegiare soluzioni in cui il peso delle rate incida il meno possibile sul reddito familiare. Del resto non si può dimenticare come negli ultimi anni in Italia meno di 4 abitazioni residenziali su 10 siano state acquistate con il sostegno di un mutuo” – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF. Distribuzione importo medio richiesto mutui – gennaio-marzo 2015 0-75.000 € 26,3% 75.000-100.000 € 20,9% 100.000-150.000 € 30,1% 150.000-300.000 € 19,9% Oltre 300.000 € 2,8% 100% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Relativamente alla distribuzione della domanda di mutui per fascia di durata, invece, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è risultata essere quella maggiormente richiesta nel periodo di osservazione, attestandosi a una quota pari al 23,6% del totale, differentemente dallo scorso anno quando nel I Trimestre era stata quella tra i 25 e i 30 anni a risultare la preferita dagli italiani, con il 28,2%. Classi di durata domande di mutui – gennaio-marzo 2015 Fino a 5 anni 1,3% Da 5 a 10 anni 10,7% Da 10 a 15 anni 19,2% Da 15 a 20 anni 23,6% Da 20 a 25 anni 19,8% Da 25 a 30 anni 23,1% Oltre 30 anni 2,4% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Cresce la voglia di surroga ma i numeri sono ancora piccoli Partendo dai dati disponibili in EURISC, CRIF ha prodotto anche un approfondimento puntuale sulle richieste di surroga e sostituzione presentate agli istituti di credito. In effetti, su questo tema si è detto e scritto molto dopo che il significativo ridimensionamento degli spread applicati ha incentivato l’interesse alla portabilità dei mutui verso soluzioni più convenienti. Per dare una dimensione effettiva al fenomeno, l’analisi di CRIF ha preso in considerazione tutte le pratiche di cambio mutuo avanzate formalmente dai consumatori alle aziende di credito, quindi non semplici richieste di informazioni o simulazioni preliminari su internet, che per i consumatori tipicamente rappresentano il primo passo alla ricerca di soluzioni più vantaggiose. Del resto, la scelta del mutuo per gli italiani rimane una decisione estremamente importante ed è per questo che, ancora oggi, viene preferito un rapporto consulenziale direttamente presso lo sportello bancario. A questo riguardo basti considerare che, anche da quanto emerge dalle ultime rilevazioni, nel corso del 2014 si è assistito ad un forte ritorno del canale tradizionale nel collocamento dei mutui alle famiglie consumatrici (per una quota pari all’ 81% dei flussi erogati) a scapito di agenti, brokers, promotori e del canale online. Di seguito viene presentata la quota di surroghe e sostituzioni rispetto al totale dei mutui richiesti agli istituti di credito e da questi contribuiti al Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF. Entrando maggiormente nel dettaglio, dall’analisi emergono almeno due evidenze che possono aiutare a fotografare meglio la dinamica in corso. Indubbiamente il numero delle richieste di surroga e sostituzione è sensibilmente cresciuto nel corso degli ultimi 3 anni, arrivando ad assestarsi al 10,9% del totale nel corso del 2014, ma il peso risulta comunque inferiore rispetto a quello del 2010 e 2011. Inoltre, nell’ultimo anno la dinamica si è via via rafforzata nel corso dei mesi, arrivando a pesare per il 14,6% sul totale delle richieste presentate nell’ultimo trimestre dell’anno, con una quota maggioritaria attribuibile alle surroghe rispetto alle sostituzioni. “Stimolati dalla disponibilità sul mercato di condizioni estremamente appetibili, con lo spread applicato sui mutui che nell’ultimo anno ha evidenziato una costante riduzione, indubbiamente numerosi sono stati gli italiani che hanno preso in considerazione l’idea di rottamare il proprio mutuo, cercano informazioni su Internet, chiedendo preventivi o facendo comparazioni online per valutare la reale convenienza a sostituire il contratto di finanziamento in corso. Nella realtà, però, sono stati molti meno quelli che hanno concretamente presentato all’Istituto di riferimento una richiesta formale di surroga o di sostituzione – conclude Simone Capecchi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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