“1000 orti a km 0 per Milano”: un grandissimo successo del concorso di Infobuild!

“1000 orti a km 0 per Milano”: un grandissimo successo del concorso di Infobuild!

Grande concorso di pubblico e di emozionato entusiasmo, ieri all’Urban Center di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano, per la serata di premiazione del Concorso “1000 orti a km 0 per Milano”, promosso da Infobuild insieme con le associazioni culturali “Hortus 2015” e “Milano Loves You”.1000 orti a km 0 per MilanoA fare gli onori di casa, la Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, che ha sinteticamente, ma efficacemente, puntualizzato il valore che il verde orticolo, anche nella sua declinazione di verde di copertura, può avere per la riqualificazione e la migliore sostenibilità dei nostri centri urbani.

In particolare, la Vicesindaco ha tenuto a sottolineare il valore socialmente aggregante e identitario che gli orti urbani possono virtuosamente giocare per le comunità di isolato e di quartiere, contribuendo a rinsaldare i legami e i vincoli di solidarietà e di civile e armonica convivenza tra i cittadini. Senza dimenticare gli aspetti di formazione per i giovani e di attivo passatempo per gli anziani.

La parola è poi stata presa dall’architetto Sangiorgi, presidente di “Hortus 2015”, che ha riportato i dati di grande partecipazione al concorso e ha rimarcato l’alto livello qualitativo delle proposte pervenute alla giuria, idealmente tutte meritevoli di una menzione.

Si è passati, quindi, alla premiazione vera e propria, che ha visto sfilare vincitori e menzionati sul palco a raccogliere il giusto tributo di applausi, per il loro impegno e la validità delle loro proposte. Con loro, i tanti protagonisti di questa iniziativa, che hanno voluto essere presenti personalmente alla cerimonia per manifestare la loro appassionata partecipazione al progetto, ciascuno consegnando uno degli otto riconoscimenti previsti:

  • Andrea Jarach e Sieva Carolo (Proedi Editore e “Milano Loves You”);
  • Davide Luraschi e Claudio Sangiorgi (“Hortus 2015”, docenti della Scuola di Architettura del Politecnico di Milano);
  • Francesco Ingegnoli (Fratelli Ingegnoli spa);
  • Ugo Cerri (per Paral distribuzioni srl, designer dell’installazione “Vertical Herbs” presente in mostra);
  • Laura Marcellini (Infobuild – Infobuildenergia).

Il primo premio è stato direttamente consegnato dalla Vicesindaco De Cesaris agli emozionati ma meritevolissimi vincitori.

Nel piccolo rinfresco che è seguito alla cerimonia, il noto storico dell’arte Stefano Zuffi e Andrea Jarach hanno animato il dibattito.

Gli elaborati di concorso esposti, negli orari di apertura dell’Urban Center (Galleria Vittorio Emanuele II, angolo Piazza della Scala), resteranno in mostra sino a venerdì 15 maggio (ore 12.00). L’evento è partecipe del palinsesto di iniziative “Expo in città”.

Premiazione e menzioni della giuria

1° classificato sezione professionisti: Simona Basilico, Stefano Moscatelli e Barbara Cavalieri

Il progetto si connota per il suo valore di misurato equilibrio tra soluzione architettonica, valore paesaggistico e proposta orticola, rappresentando l’ideale connubio che, al di fuori di specificità eccezionali di contesto, potrebbe realmente condurre a una “rivoluzione” verde per Milano.

L’attenzione ai punti di vista e alle relazioni urbane di scala ampia sottintende l’orto pensile come luogo di aggregazione della comunità, che in quelle si riconosce e che su quelle si affaccia.

La “parcellare” suddivisione dell’ideale lotto in copertura, ricalca la storica partizione del verde produttivo domestico, rappresentando immediato e iconico richiamo al soggetto principe del concorso: l’orto.

Le soluzioni costruttive e le pratiche orticole conseguentemente possibili, per dimensioni e sviluppi, rendono effettivamente ipotizzabile, col moltiplicarsi della proposta qui avanzata, un futuro di significativa produzione a “km 0”, come tratto caratteristico della città di Milano. Con ciò concorrendo al recupero, in chiave aggiornata, della sua antica identità storica.

1° classificato sezione studenti: Stefano Cagliani, Pietro Cavalleri e Andrea Zani

(Consulenti: Mariachiara Colombini, Angelo Pollace)

Il progetto riesce già anche solo nella resa di visualizzazione grafica a restituire tutto il sapore di trasformazione di un contesto urbano, altrimenti anonimo, che una soluzione di verde orticolo pensile sa apportare.

Lo studio della sezione tecnologica, col suo profilo decalante, rende il senso di un luogo della comunità, in cui le diverse generazioni – nelle loro diverse e complementari abilità – compartecipano a momenti di vita che sono anche momenti di reciproca relazione e formazione.

L’applicabilità agli infiniti casi di lastrici di autorimesse e box, per definizione in vista dai piani superiori degli edifici contermini, ne fa una soluzione potenzialmente di forte impatto migliorativo sull’ambiente urbano e sulla qualità delle singole unità che vi si affacciano.

Premio menzione della giuria: Francesca Savio e Carol Zaki

Il progetto propone un’intelligente relazione ideale con l’imminente Expo 2015, in certo senso prefigurando le possibili ricadute culturali che auspicabilmente e sicuramente la kermesse internazionale donerà in lascito alla città.

Sotto questo profilo, la soluzione si inserisce anche nel solco di esperienze internazionali già consolidate, quali la “Green Roof by Law” di Toronto, declinandone la possibile applicazione al caso dell’edilizia della grande distribuzione alimentare.

Una proposta accattivante, capace di intravedere una suggestiva relazione tra produzioni comunitarie “a km 0” e marchi sensibili alla sostenibilità ecologica dei prodotti distribuiti.

Menzionati

Alberto Buogo e Manuela Scotto 

(Consulenti: Elena Bardone, Elisabetta Conti, Donatella Meucci, Laura Scotto)

Il progetto si inserisce in uno dei luoghi della “nuova Milano”, in ideale continuità con altre ipotesi e realizzazioni di verde pensile che connotano l’area.

Gli elementi di complemento della proposta, che assumono qui un rilievo importante, rispetto alla configurazione del progetto più propriamente di verde orticolo, definiscono una soluzione paesaggistica convincente, rapportata al peculiare contesto di riferimento.

In questo, essa costituisce dimostrazione che il verde orticolo può essere partecipe anche di sistemazioni complesse in sinfonico accordo con complementi di arredo e strutture di contemporanea declinazione.

Paola Chiara Agello

(Consulenti Floema srl)

Il progetto, in modo non scontato e intelligente, concentra la sua attenzione sulla struttura di una serra, dalle forme contemporanee e accattivanti, in grado di porsi (con le dovute modifiche), come possibile riferimento architettonico per addizioni anche su edifici del centro storico.

La palese e perentoria dichiarazione del suo linguaggio attuale, rispetto alle linee del volume su cui sorge, ben risponde, infatti, ai più aggiornati canoni della cultura della conservazione.

La soluzione tecnologica, pur ovviamente necessitando di una messa a punto di esecutivo dettaglio, presenta spunti di inedito interesse.

Chiara Maria Consonni e Davide Corti

Il progetto esalta il concetto di modularità e di sua libera composizione, secondo una cifra di intelligente design, che riecheggia la divertita passione di un Munari e le variazioni della regola tipiche della cultura orientale.

La proposta, insistendo su un lastrico di copertura del corpo dei dipartimenti del Politecnico, suggerisce anche, in forma non banale, un legame con il luogo e i suoi portati di geometrica e matematica analisi della realtà.

Essa, inoltre, si connota come soluzione di facile e non costosa esecuzione, aprendosi a una diffusa riproducibilità, forse, tuttavia, non con la stessa forza di impatto propria della specifica collocazione di progetto.

Cristina Deponti

Il progetto si presenta come un valido e solido esempio di possibile e concreta trasformazione di lastrici di copertura in verde orticolo; replicabile e adottabile, per la sua modularità, come standard condominiale diffuso.

In particolare, traspare dalla proposta il valore di uso collettivo e di socialità aggragante che il progetto ha saputo trasferire dall’orto alla generale sistemazione del lastrico.

La soluzione costruttiva, semplice e di buona economia, rafforza i valori sopra menzionati.

Gaia Santamaria Amato

Il progetto, di indubbia qualità architettonica, si inserisce sull’edificio esistente con carattere e misura, dimostrando la possibilità di risemantizzare in modo non scontato anche contesti consolidati, con la presenza  di verde orticolo in copertura.

In particolare, il legame proposto, con la sede di uno storico gruppo milanese, definisce un rinnovato rapporto identitario del verde orticolo con la città, nella sua dimensione fisica e nel relativo profilo storico e culturale.

La soluzione proposta si connota come elegante e sofisticata reinterpretazione di design di un orto, secondo un linguaggio di accattivante contemporaneità, forse in questo – pur giustificata dalla peculiarità della specifica localizzazione – finendo col perdere il terreno di più diretto rapporto con la “rusticità” semplice del coltivare.

Alcune immagini della premiazione del Concorso, patrocinato da Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano e dall’Ordine degli Ingegneri di Milano. La serata presso l’Urban Center di Milano, col patrocinio del Comune di Milano rappresentato dal Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, ha visto protagonisti i premiati e i menzionati dalla Giuria, in una cornice di forte partecipazione di Associazioni e cittadini.

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