Tassazione immobiliare rispetto ai Paesi Europei

Tassazione immobiliare rispetto ai Paesi Europei

La grande crisi del 2008 e l’intensificazione della concorrenza nei mercati dei beni e del lavoro dovuta alla globalizzazione hanno determinato un profondo rallentamento congiunturale in Europa e in Italia in modo particolare. I policy makers italiani, di conseguenza, si sono concentrati su due obiettivi fondamentali: il riequilibrio strutturale dei conti pubblici, per ridurre rapidamente il peso del deficit e del debito e la creazione di condizioni che consentissero la ripresa della crescita.
La crisi economica internazionale e le misure straordinarie per il risanamento della finanza pubblica hanno spostato l’attenzione, a livello nazionale ed europeo, verso forme di imposizione che fossero compatibili con il consolidamento fiscale e nello stesso tempo fossero meno distorsive per la crescita economica. Le imposte sul patrimonio immobiliare risultano maggiormente favorevoli alla crescita economica: uno spostamento della tassazione dai fattori produttivi al patrimonio immobiliare (tax shift) riduce la distorsione nell’allocazione delle risorse; le imposte sul patrimonio sono caratterizzate da base imponibile ampia e aliquote ridotte e risultano per questo motivo più efficienti a parità di gettito; la tassazione dei beni immobili piuttosto che dei beni mobili favorisce la mobilità di capitale e lavoro.

La tassazione del patrimonio immobiliare, è oggetto di un ampio dibattito a livello europeo e si inserisce nella discussione sulle riforme strutturali che sono in grado di rilanciare l’economia dal lato dell’offerta e di introdurre misure contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi. Le Annual Growth Survey 2013 e 2014, presentate dalla Commissione Europea, individuano nei Paesi con elevata pressione fiscale la necessità di riduzione del prelievo cui far fronte con tagli alla spesa pubblica, salvaguardando le risorse destinate agli investimenti strategici e al capitale umano. In questo contesto, la crisi economico-finanziaria è un’occasione importante per promuovere politiche orientate alla competitività nel settore produttivo e alla crescita economica, intelligente, sostenibile ed inclusiva (strategia Europa 2020). Tuttavia, il livello di debito accumulato dal settore pubblico e privato restringe notevolmente gli spazi per gli investimenti e la politica economica, monetaria e fiscale non ha sufficienti margini di manovra, essendo principalmente indirizzata alla convergenza dei saldi di finanza pubblica. Ne consegue che le riforme strutturali assumono un ruolo decisivo nel processo di ripresa e di rafforzamento dei sistemi economici europei. In particolare, si focalizza l’attenzione sul design di strutture impositive growth-friendly, caratterizzate da una riduzione del carico fiscale sulle imprese e sul fattore lavoro e incremento del carico sul patrimonio immobiliare, rivedendo anche i regimi agevolativi che creano distorsioni e riducono l’efficienza complessiva del sistema.

Scarica la nota dell’Agenzia delle Entrate su LA TASSAZIONE IMMOBILIARE: UN CONFRONTO INTERNAZIONALE

 

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