Via libera della Camera al decreto Sblocca Italia

Via libera della Camera al decreto Sblocca Italia

Dalle grandi opere, agli interventi certi per calamità, dai cantieri, che partiranno con tempi sicuri, alle semplificazioni per l’edilizia, la banda larga e ultralarga, le concessioni autostradali e l’ammodernamento delle ferrovie; la Camera ha detto si al decreto Sblocca Italia, con 278 sì e 161 no.
Sono state però abbandonate parecchie modifiche introdotte dalla commissione Ambiente per mancanza di coperture, compreso il raddoppio (da 50 a 100 milioni) delle risorse per le emergenze, a partire da quella ligure, così come la riduzione al 4% dell’Iva sulle ristrutturazioni edilizie (compensata dall’aumento al 10% di quella sulle nuove costruzioni). Ora il ‘decretone’ passa al Senato, che dovrà cimentarsi però in un esame ‘lampo’, visto che il decreto scade l’11 novembre. Tempo per altre modifiche, quindi, non dovrebbe esserci, nonostante le battaglie dell’opposizione, M5s in testa, che in Aula ha Montecitorio ha esposto cartelli con delle croci, mentre attivisti di Greenpeace hanno esposto dalle tribune del pubblico uno striscione “No trivelle, sì rinnovabili” scatenando il parapiglia in Aula. Ecco una sintesi delle principali misure contenute nel provvedimento, e delle modifiche introdotte alla Camera, a un testo che spazia dalle semplificazioni per le ristrutturazioni al sostegno al made in Italy, il rilancio dei project bond, il potenziamento dell’operatività di Cassa depositi e prestiti, il potere sostitutivo del premier sull’uso dei fondi Ue, la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati.
Per quanto attiene alle alluvioni, si è deciso che da oggi le opere potranno dunque partire anche se sulla gara è pendente un ricorso del Tar da parte dei concorrenti. Si punta cosi’ a velocizzare gli iter amministrativi. Ma il Fondo emergenze nazionali viene rimpinguato solo con 50 milioni (contro i 100 appunto introdotti in commissione). Le risorse dovrebbero essere destinate a tutti i territori colpiti dal maltempo (anche cioe’ a Trieste, Maremma, Parma).
Riparte finalmente l’alta velocità Napoli-Bari (prima pietra entro novembre 2015) e la Palermo-Messina-Catania. Obiettivo dimezzare i tempi di percorrenza delle tratte. Michele
Il ministero delle Infrastrutture dovrà redigere, entro 6 mesi dall’approvazione, il piano per rendere cantierabili nel breve termine opere di interesse pubblico nazionale o europeo nel settore ferroviario.
In favore delle piccole opere arriva un nuovo allentamento del Patto di stabilita’ interno, per le opere segnalate dai sindaci a Palazzo Chigi ma anche per quelle immediatamente cantierabili.
Resta invariato lo sconto del 20% (fino a 300mila euro) per chi compra casa e la affitta a canone concordato per 8 anni. Torna la norma per arrivare al ‘regolamento edilizio unico’

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Via libera della Camera al decreto Sblocca Italia 2

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