Riforma del lavoro è improrogabile

Riforma del lavoro è improrogabile

Le aziende facenti parte dell’Aniem (l’Associazione Nazionale delle imprese edili aderente a Confimi Impresa), attraverso il presidente Dino Piacentini, chiedono al Governo e al Parlamento di essere ancora più coraggiosi per esercitare un ruolo di garanzia degli interessi collettivi e di controllo sostanziale sul sistema di casse edili oggi lasciate di fatto ad una gestione privatistica”.
“Basta con il tabù dell’art. 18, con i conservatorismi, con la difesa esasperata delle rendite di posizioni da parte di Sindacati e Confindustria, con l’arretratezza culturale ed ideologica che porta le imprese a perdere competitività ed i lavoratori a perdere diritti a cominciare da quello fondamentale al lavoro”.
“Ciò di cui abbiamo bisogno non può e non deve limitarsi al superamento dell’art. 18, abbiamo bisogno di rinnovare le regole fondamentali che oggi governano il mercato del lavoro, di semplificare e di ridurre il numero dei contratti, di creare le condizioni più favorevoli per l’accesso al lavoro, di stimolare la meritocrazia, di abbattere tutte quelle forme “parassitarie” costituite dalla miriade di enti bilaterali attraverso i quali vengono lucrate risorse imponenti a imprese e lavoratori. Su quest’ultimo aspetto e con specifico riguardo al settore dell’edilizia sollecitiamo Governo e Parlamento ad essere ancora più coraggiosi per esercitare un ruolo di garanzia degli interessi collettivi e di controllo sostanziale sul sistema di casse edili (attualmente circa 120 enti che movimentano complessivamente 3,380 miliardi di euro) oggi lasciate di fatto ad una gestione privatistica”.
“La legge delega sul lavoro è finalmente un’opportunità per una riforma organica delle formazione e dei contratti, per dare semplicità e chiarezza alle regole sul lavoro, in un quadro di uniformità e di garanzie dei diritti fondamentali.”
“La nostra Associazione da anni porta avanti isolata questa battaglia, salutiamo quindi con grande soddisfazione l’impegno ostinato di Renzi contro le grandi corporazioni di questo Paese che tentano di ostacolare l’ultima possibilità di salvare il nostro sistema economico attraverso una modernizzazione che ci avvicini agli altri mercati internazionali.”
“Nel Paese si avverte ormai un’onda lunga che spinge in direzione del rinnovamento, una sensibilità recepita anche dal Presidente della Repubblica, Napolitano che opportunamente ha sottolineato come l’Italia non possa restare “prigioniera di conservatorismi, corporativismi ed ingiustizie”.

“L’obiettivo – conclude Piacentini – è quello di dare a tutti diritti realmente fruibili e funzionali ad uno sviluppo economico moderno e sostenibile”.

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