BCE: tassi abbassati allo 0,05%

BCE: tassi abbassati allo 0,05%

L’Europa dell’euro è oramai prossima alla deflazione e la BCE ha di nuovo abbassato i tassi fino allo 0,05 % (e ridotto al -0,2% il tasso sui depositi).
Oggi, dunque, i mutui a tasso variabile appaiono decisamente più convenienti, in termini di risparmio puro, rispetto a quelli stipulati a tasso fisso prima dell’inizio della crisi. Con i tassi vicini allo zero ed il crollo degli indici Euribor, cui è agganciata la maggior parte dei mutui a tasso variabile stipulati in Italia (la parte restante residuale è agganciata al tasso Bce che come visto è allo 0,05%), chi negli ultimi anni ha scelto un mutuo a tasso variabile risparmia decisamente rispetto a chi a suo tempo ha stipulato un mutuo a tasso fisso con tassi allora parecchio più alti.
Molti mutuari italiani stanno oggettivamente pagando rate decisamente più care rispetto a quelle che molti nuovi mutui – quelli nati nell’era dei tassi azzerati – propongono. Ad esempio, chi nel 2002 ha stipulato un mutuo a tasso fisso, nella migliore delle ipotesi strappava in banca un tasso del 6,35%. Nel 2003 i tassi sono scesi intorno al 5,5%, per risalire al 5,8% nel 2004. Ora il costo del denaro è ai minimi storici, e i tassi dei mutui partono dal 2% per un variabile e addirittura sotto il 4% per i tassi fissi, record al ribasso di sempre.

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