Draghi – Padoan, forte sintonia

Draghi - Padoan, forte sintonia

“Forte sintonia” sono le parole scelte dal ministro Padoan e che sembrano mettere fine alle tensioni nate dopo la chiamata in causa dell’Eurotower perchè svolgesse il suo compito e soprattutto dopo il discorso del banchiere centrale del 7 agosto scorso, in cui si sollecitava esplicitamente l’Italia a fare le riforme in tempi rapidi, pena la condivisione di sovranità con l’Europa. Le parole di Draghi arrivate da Jackson Hole sono suonate come un alleggerimento dei toni, che Padoan ha colto subito al balzo. Roma e Francoforte – ha assicurato – sono sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda le politiche europee (e quindi indirettamente anche su quelle piu’ prettamente nazionali). E non solo sulla tanto acclamata flessibilita’ dei conti pubblici, ma su tutta una serie di mosse e di interventi che il titolare del Tesoro ha voluto chiarire ed elencare esplicitamente. Quella di una maggiore elasticita’, pur negli spazi di manovra lasciati liberi dalle regole e dai parametri di bilancio di patto di stabilita’ e fiscal compact, non e’ infatti la sola strada che l’Italia intende percorrere e promuovere tra i Paesi dell’Unione.

“Il messaggio di Draghi e’ molto chiaro: – è la spiegazione di Padoan – per creare occupazione in Europa occorre agire dal lato della domanda con la politica monetaria, che sta facendo e fara’ molto, con la politica di bilancio nell’ambito degli spazi disponibili gia’ oggi, e con una forte politica di rilancio degli investimenti”. Ma a giudizio del ministro “e’ anche indispensabile una forte azione dal lato dell’offerta, con una efficace e credibile strategia di riforme strutturali compreso il mercato del lavoro”. E questo e’ senza dubbio “compito dei governi”. Tutto deve insomma contribuire a sanare le ferite della disoccupazione e della mancata crescita ed ogni attore deve giocare il suo ruolo. Il governo italiano il suo compito dunque lo sta svolgendo. Gli investimenti sono stati al centro del decreto competitivita’ e saranno uno degli obiettivi dello Sblocca Italia in arrivo a fine agosto, con il rilancio delle infrastrutture e delle reti, finanziati e favoriti con project bond e incentivi fiscali. Le riforme strutturali sono invece da sempre il mantra del governo Renzi, che ha iniziato con la p.a., il jobs act e il nuovo Senato e proseguira’ ora con la giustizia e con il secondo capitolo delle complesse partite pubblica amministrazione e mercato del lavoro. Dopo la sfida lanciata da Alfano sull’articolo 18, proprio sul ddl lavoro si giochera’ infatti con ogni probabilita’ una delle partite politiche piu’ faticose dell’autunno.
Fonte ANSA

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