Prestiti d’onore, per chi acquista casa

Prestiti d'onore, per chi acquista casa

Per cercare di aiutare i giovani che in questo periodo di forte crisi faticano ad accedere ai mutui bancari, perchè non hanno un lavoro fisso, ma un contratto a tempo determinato, nell’ambito della riforma della casa, la Regione Friuli intende superare il tradizionale meccanismo del contributo, che passa attraverso un mutuo bancario per il quale sono richiesti particolari requisiti, per individuare altre formule, come i ‘prestiti d’onore’, già utilizzati in altri paesi europei. 

Ad annunciarlo è stato, a Trieste, l’assessore regionale all’Edilizia, Mariagrazia Santoro, intervenendo alla presentazione del “Borsino immobiliare 2014 in Friuli Venezia Giulia”.
A tal proposito ha anche spiegato che il regolamento introdotto nel 2010 dalla precedente Giunta, che obbliga alla stipula di un mutuo per almeno il 50 per cento del valore dell’immobile le famiglie che intendono accedere al contributo regionale, ha di fatto dimezzato le richieste. “Le persone con contratto a tempo determinato non hanno i requisiti richiesti dalle banche”. E poiché anche in Friuli Venezia Giulia i tempi determinati sono tanti, “il tema è come aiutare anche le famiglie che dal punto di vista bancario appaiono meno affidabili”.

La Regione, in questo senso sta rivedendo anche il sostegno agli affitti. Una necessità determinata dal fatto che “nel 2013 abbiamo registrato domande per 24 milioni a fronte di una stanziamento di 6,1 milioni”. Non solo. E’ forte l’attenzione al tema della cosiddetta “morosità incolpevole”, uno stato di insolvenza legato alla perdita del lavoro, fenomeno che solo a Trieste riguarda 350 famiglie.

In riferimento, poi ad alcune delle richieste emerse nel corso dell’odierna presentazione, Santoro ha ricordato come martedì in Consiglio regionale si discuterà una legge sulle semplificazioni, scritta d’intesa con gli Stati generali delle costruzioni: oltre ad introdurre chiarimenti normativi e ridurre il peso della burocrazia, l’articolato anticipa anche la futura legge sul riuso.

“Lo stanziamento è, al momento, simbolico: 3 milioni che servono a coprire una fase sperimentale fino alla fine dell’anno. Ma la volontà è precisa: sostenere gli interventi dei privati, con contributi a fondo perduto, per favorire il recupero dell’esistente e quindi evitare l’ulteriore consumo del suolo”.

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