L’ANCI chiede la revisione del patto di stabilità

L'ANCI chiede la revisione del patto di stabilità

L’Associazione Nazionale dei Comuni, attraverso il sindaco di Livorno e coordinatore delle Anci regionali, Alessandro Cosimi, chiede di rivedere il patto di stabilità dal 2015, così da garantire le risorse necessarie per l’avvio del piano per l’edilizia scolastica e del piano scuola.

La richiesta è avvenuta durante un’audizione davanti le commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Documento di Economia e Finanza 2014.

L’Anci ha sottolineato anche la necessità di avviare subito il confronto per garantire ai Comuni dal 2015 l’intero gettito della tassazione immobiliare, fornendo loro gli strumenti per gestire al meglio il nuovo catasto. Eguale attenzione va riservata ad un’altra novità normativa del prossimo anno: il nuovo sistema di contabilità pubblica, per il quale i Comuni sollecitano adeguate misure finanziarie che rendano graduale e sostenibile l’applicazione delle nuove regole.

Cosimi ha altresì ricordato come in questi anni i Comuni abbiano affrontato enormi sacrifici per il risanamento del bilancio dello Stato. “Per i Comuni non si tratta di avere una semplice medaglia, siamo convinti che in una logica istituzionale possiamo far valere le nostre ragioni nei confronti dello Stato che, numeri alla mano, – precisa – in questi anni non ha fatto nulla per diminuire la spesa”.

Sul tema del patto di stabilità la sua analisi riecheggia la posizione da sempre sostenuta dall’Anci: va introdotto la golden rule e superato l’avanzo di bilancio imposto ai Comuni per risanare la finanza pubblica. “Questo patto riesce solo, pensando anche alla confusione sulla tassazione immobiliare, a scoraggiare i Comuni dal fare investimenti depotenziando la loro spinta economica anticiclica”.

Quanto alle novità del piano casa e per l’edilizia scolastica, il sindaco di Livorno osserva che le due iniziative non offrono adeguate garanzie finanziarie. “Così come indicate, rischiano di diventare un punto di grande aspettativa per i cittadini senza trovare congrua capacità di attuazione sul piano concreto”, afferma.

Infine un accenno al tema delle municipalizzate, per le quali il coordinatore delle Anci regionali paventa soluzioni troppo frettolose. “Come Comuni siamo interessati ad una revisione del sistema, che incentivi processi di aggregazione e di graduale razionalizzazione. Ma bisogna avviare un tavolo con Stato, Comuni e Regioni, non si può pensare che l’unica strada sia quella di regionalizzarle, anche perché – ribadisce Cosimi – si tratta sempre di asset che appartengono alle amministrazioni comunali.

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