Piano Casa, oggi in Consiglio dei Ministri

Piano Casa, oggi in Consiglio dei Ministri

Emergenza abitativa, fondo per gli affitti, edilizia sociale e diminuzione della cedolare secca, il Piano casa definito recentemente dall’ex premier Letta e da Lupi, rientra ora nelle priorita’ di Matteo Renzi che lo presenterà quest’oggi in Consiglio dei Ministri, insieme all’atteso jobs act e a nuove misure per la scuola.
Inizialmente l’obiettivo era quello di portarlo in approvazione già lo scorso venerdì, ma c’erano ancora alcune questioni da sistemare.
Nel frattempo si lavora anche sul plafond di 2 miliardi di Cdp che dal mese prossimo il 65% degli sportelli bancari dovrebbe erogare.
Verrà invece dotato di 200 milioni di euro per due anni il Fondo Affitti, in modo tale che, come già avviene altrove, i Comuni potranno creare agenzie che diano garanzie ai proprietari di case che affittano a canone concordato sia sul pagamento dell’affitto, sia su eventuali danni, cosi’ come sul rientro in possesso dell’alloggio a fine locazione. I piano prevede anche il finanziamento strutturale del Fondo per la morosità incolpevole e l’abbassamento della cedolare secca per chi mette sul mercato a canone concordato gli alloggi sfitti. La cedolare era gia’ scesa dal 19 al 15 per cento e scendera’ ora al 10 per cento nell’arco di 4 anni.

Novità anche per il rilancio dell’edilizia popolare. Lupi ha sottolineato, infatti, come parte del piano sarà infatti dedicata al recupero degli alloggi sociali, con agevolazioni alla ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici, sottoposto a rigide verifiche e scadenze temporali, sul modello del decreto del fare. Verra’ inoltre prevista la facolta’ di acquisto degli alloggi sociali da parte degli inquilini, grazie a procedure definite dal Governo previa intesa della Conferenza unificata, con il sostegno di un triplice intervento: la durata del mutuo sino a 30 anni (Convenzione CDP/ABI), un Fondo per la concessione di contributi in conto interesse che permette mutui a tasso agevolato, la garanzia statale sul mutuo (prevista dalla legge di stabilita’).

Previste, infine, detrazioni per gli inquilini di alloggi sociali, pari a 900 euro per i redditi sotto i 15.500 euro che si dimezzano a 450 euro per quelli invece sotto i 31.000 euro l’anno.
Ultimo punto già definito infine il cosiddetto “rent to buy”, ovvero la facoltà, dopo 7 anni di corresponsione di canoni di affitto, di acquistare un alloggio sociale, scalando parte dell’affitto pagato dal costo dell’alloggio.

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