Dal Governo mancano le politiche sulla casa

Dal Governo mancano le politiche sulla casa

Per risollevare il mercato delle costruzioni è necessario intensificare gli incentivi per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, pensare alla ristrutturazione, al recupero e alla manutenzione. A dicembre ci si aspettava questo dal pacchetto di azioni che il ministro Lupi aveva a gran voce evidenziato.

Quattro grandi priorità politiche dedicate alla sicurezza, allo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti e, infine, all’ammodernamento della macchina ministeriale ci sono.
Nel programma di azione di governo, però, si fatica a trovare il tema dell’emergenza abitativa.
In realtà, all’interno del «rilancio degli interventi di edilizia pubblica ed impulso nell’attuazione dei programmi di riqualificazione urbana» viene citato il tema dell’abitare; ma scompare quando si citano i 3 obbiettivi operativi, che riguardano «attuazione del primo programma “6000 campanili”», «attuazione della legge 134 del 2012 – “Piano città”» e «istituzione dell’elenco – anagrafe delle opere incompiute».
Più in generale, nell’agenda di Lupi per il 2014 figurano vari temi legati allo sviluppo del Paese, come l’«implementazione dell’attività di vigilanza e impulso» alle opere finanziate e affidate ad Anas, Rfi, vari enti pubblici, incluse le opere idriche.
Tra gli obiettivi strategici c’è quello dedicato al «rilancio degli interventi prioritari in materia di metropolitane e di infrastrutture portuali» (relativamente alle opere già finanziate). Per attuare l’altro obiettivo strategico del «miglioramento dei servizi di trasporto» è previsto il trasferimento a Regioni ed Enti locali delle risorse da investire nel Tpl (stradale e ferroviario).
Particolarmente ricco e articolato il tema dedicato in generale alla sicurezza. Tema che viene declinato in 9 obiettivi strategici con 18 obiettivi operativi. Tra questi, le dighe, l’edilizia scolastica, l’adeguamento della rete stradale, i «sistemi di trasporto ad impianti fissi». Nell’ambito del capitolo sulla sicurezza, è previsto un ampio coinvolgimento del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che dovrà, tra le altre cose, realizzare una «piattaforma tecnologica recante conoscenze finalizzate al controllo della qualificazione ed alla vigilanza sui prodotti ed elementi da costruzione per uso strutturale», pubblicare sul suo sito i «rapporti periodici informativi» delle attività coordinate dall’osservatorio sul calcestruzzo e, infine, effettuare un «rapporto ricognitivo sulle procedure autorizzative per l’esecuzione dei lavori sulle dighe».
Per il Piano 6000 campanili si parla di 722,6 milioni di euro; per il Piano Città 161,5 milioni di euro; per porti e metropolitane 365,9 milioni di euro; e 5,6 miliardi di risorse stanziate per il miglioramento dei trasporti, come contributo statale.

Fonte ilSole24ore

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