Ripensare la città: l’appello di SAIE 2013

Ripensare la città: l'appello di SAIE 2013

Costruire meglio, in città intelligenti, per rilanciare una nuova grande politica per l’edilizia come parte fondamentale di una strategia economica e industriale di sviluppo del Paese. Questa la sfida di SAIE 2013, Il Salone dell’innovazione edilizia in programma dal 16 al 19 ottobre, presentato stamane in conferenza stampa a BolognaFiere. Quest’anno, giunto alla 49° edizione, SAIE presenta una formula innovativa di piattaforma fieristica che vedrà svolgersi in contemporanea Smart City Exhibition – la manifestazione dedicata alle città intelligenti organizzata da BolognaFiere in collaborazione con Forum PA – ExpoTunnel e Ambiente & Lavoro.

In un contesto in cui dall’inizio della crisi sono stati persi 446.000 posti di lavoro, il numero di concessioni edili si è ridotto ad un quarto, le compravendite sono dimezzate, i livelli di produzione sono regrediti a quelli di 40 anni fa, SAIE 2013 sceglie la formula ‘BETTER BUILDING & SMART CITIES’ per dettare il cambio di rotta del comparto edilizio, richiamandosi al piano lanciato dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama per il rinnovamento dell’industria edilizia e la trasformazione degli edifici in chiave ecosostenibile: un piano che durante il Salone si tradurrà in un’agenda fatta di contenuti e impegni precisi per tutti gli operatori del settore con il programma di riqualificazione e innovazione di tutto il patrimonio italiano: abitativo, infrastrutturale e di pubblica utilità. “L’impegno richiesto – ha dichiarato il presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli – non deve solo liberare il settore delle costruzioni dalla morsa della crisi, ma preparare il nostro Paese ad affrontare con il dovuto anticipo la scadenza fissata dalla Comunità Europea: entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a “energia quasi zero”. Prescrizioni chiare che l’Europa impone agli Stati membri: fissare requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione energetica e disciplinare i controlli sugli impianti di climatizzazione. Puntare su efficienza e gestione intelligente, in una logica che consideri l’intero contesto urbano e non solo il singolo edificio, è una delle declinazioni del costruire meglio per città intelligenti.” SAIE affronta questa sfida rinnovando completamente la propria proposta di manifestazione non solo espositiva e rendendo permanente il FORUM per il nuovo Costruire lanciato già nel 2012.
Quattro le aree del Salone: SAIE Costruire sicuro (dove il tema della sismica sarà presente in due spazi attigui: SISMO e RICOSTRUIAMO L’EMILIA), SAIE Costruire sostenibile (al centro dell’area c’è Green Habitat, il luogo di approfondimento delle tematiche del costruire sostenibile), SAIE Progettare innovativo e SAIE Cantiere. E ripartendo dalle città. “La ripresa – afferma Carlo Mochi Sismondi, presidente di ForumPA, che coorganizza Smart City Exhibition, è nella costruzione delle città del futuro e SAIE diventa il punto di riferimento nazionale delle politiche urbane. La grande intuizione – aggiunge – è l’approccio olistico, complessivo: costruzioni intelligenti, infrastrutture, mobilità, tecnologia, benessere del vivere nelle città da dove riparte la gran parte delle attività economiche del Paese in modo da intercettare quei finanziamenti che la Commissione Europea, nelle attività di programmazione 2014-2020, riserva proprio alle città”. E coinvolgendo government, imprese, Università e ricerca: gli stessi obiettivi individuati da SAIE,  collaborando con quasi 50 Università italiane e con oltre 20 fra Enti e Centri di Ricerca.

All’interno di SAIE 2013 ci sarà anche una grande area dedicata all’Emilia colpita dal terremoto, “Ricostruire l’Emilia”. E già i numeri snocciolati dall’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli durante la conferenza sono significativi:  oltre 143 milioni di euro di contributi concessi (più di 1,2 milioni di mq di superficie, di cui 1582 immobili a uso produttivo, commerciale, uffici e depositi), 2700 le richieste in lavorazione per le abitazioni, più di 2453 domande già depositate; 1513 ordinanze emesse per il pagamento per un importo complessivo di quasi 57 milioni (superfici totali 772mila mq); 6751 unità abitative coinvolte nelle pratiche accettate per un totale di quasi 12mila abitanti; oltre 404 domande per le imprese per 286 milioni; cassa integrazione con causale terremoto da 41.335 a 2.670 domande in poco più di un anno. Sono i numeri della ricostruzione edile dell’Emilia a 16 mesi dal terremoto. Numeri che nascono, ha sottolineato l’assessore nel suo intervento, “da un percorso che ha dato vita ad un cambiamento culturale inserito nella ricostruzione per avere città più responsabili e inclusive, nel segno della sicurezza sismica e dell’efficienza energetica e che può assicurare alle imprese maggiore competitività e ai nostri cittadini più lavoro”. Un cammino che dura da mesi, in cui “siamo stati sul territorio assieme a SAIE per capire le trasformazioni in atto e gli stimoli che il terremoto del 2012 ha prodotto, perché ogni ricostruzione deve essere rilanciata con una dinamica di innovazione. È stato un confronto culturale che ci ha portati a prendere atto delle scelte che stiamo sviluppando per creare nuove mentalità e responsabilità per rigenerare le città e per capire se le nostre norme rientrano in questa scelta strategica”.

“L’economia verde deve diventare sempre più un punto di forza dell’Italia – ha sostenuto Norbert Lantschner, responsabile dell’area Green Habitat e protagonista della ricerca e del dibattito internazionale sui temi dell’edilizia sostenibile – non è un’ideologia ma l’unica strada percorribile. Le nostre città sono un mare di petrolio, tra gli anni ’60 e gli ’80 sono stati costruiti circa 4 milioni di edifici che dobbiamo rifare in tempi brevi, non solo sotto il profilo della sicurezza sismica ma anche dell’efficienza energetica: l’Europa – ha spiegato – sta spingendo gli Stati membri per raggiungere l’autosufficienza energetica, ciò che consentirà un guadagno ambientale ed economico con migliaia di posti di lavoro. La sostenibilità – ha chiuso – comincia nelle nostre teste”.

I professionisti potranno vedere “il meglio” di ciò che la ricerca può offrire quest’anno nel campo delle costruzioni, ha assicurato Marco Savoia, presidente del Comitato scientifico di SAIE, che ha annunciato l’anteprima di molte novità. Presente in conferenza anche Federbeton, Federazione delle Associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo armato e industrializzato, che parteciperà a SAIE e che ha di recente stretto un accordo con il Salone per i prossimi tre anni, in vista dell’EXPO 2015. “Questo accordo – ha detto durante la conferenza Sergio Crippa, Presidente di Federbeton –  è importante per tutta la filiera delle costruzioni e serve da stimolo alle imprese per mettere a punto materiali che soddisfino i nuovi fabbisogni dei cittadini e del mercato. In fiera saranno presentati il cemento e i materiali per le costruzioni come soluzioni in grado di rispondere con performance non solo innovative, ecologiche ma anche sicure e durature nel tempo. Rilanciare l’innovazione è un modo coraggioso di far fronte alla crisi”.
Forte del +20% nell’ultimo anno nel settore delle case prefabbricate in legno, Johann Waldner, presidente di Lignius, ha sposato il tema della rinascita: “Il legno rappresenta oggi la migliore risposta non solo alla crisi dell’edilizia – ha osservato – ma soprattutto centra in pieno le esigenze dell’utente, poiché consente di rispondere a tutti i temi più attuali legati al risparmio energetico, alla sostenibilità e alla sicurezza”.

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