Premio Aga Khan per l’architettura

Premio Aga Khan per l'architettura

Sono oramai 36 anni che si svolge l’Aga Khan Award for Architecture.
Quest’anno l’evento, svoltosi il 6 settembre scorso presso il Castello di São Jorge a Lisbona, è stato presentato dal Presidente della Repubblica del Portogallo Aníbal Cavaco Silva,  e da Aga Khan.
Molto ampia la varietà di opere architettoniche presenti nell’elenco dei 20 finalisti, che hanno utilizzato tecnologie avanzate ma anche metodi di costruzione tradizionali, grattacieli ma anche scuole ed ospedali. Per la maggior parte sono progetti realizzati in Africa e in Asia. Il premio viene assegnato ogni tre anni a progetti architettonici che fissano nuovi standard di eccellenza in architettura e campi correlati. Il montepremi era di 1 milione di dollari, mai elargiti nella storia del premio.
Il primo premio è andato al Marocco per infrastrutture urbane, secondo al cimitero islamico ad Altach, Austria, terzo all’Iran per la riabilitazione di Tabriz Bazaar, quindi la Palestina, per la rivitalizzazione del centro storico di Birzeit, infine il Sudan, premiato per il centro di cardiochirurgia di Khartoum.

Ospedale Salam a Khartoum (Sudan), dello studio Tamassociati
Ospedale Salam a Khartoum (Sudan), dello studio Tamassociati

Quest’ultimo è opera di Tamassociati, studio italiano di progettazioneprecursore, a livello internazionale, dei principi della progettazione etica, sociale e sostenibile.
L’ideazione e la costruzione del centro ospedaliero – oggi punto di riferimento stabile per oltre 300 milioni di abitanti – sono il frutto di un dialogo continuo tra obiettivi (inizialmente ‘utopici’), e risorse (energetiche, sociali, materiali) locali, e hanno dato forma a un ‘luogo del diritto’, un concreto indizio di sanità e futuro in un territorio costantemente falcidiato dalla durezza delle estreme condizioni atmosferiche e dai micidiali colpi di coda inferti da uno ‘sviluppo’ cinico, irrispettoso e violento che arriva da lontano.
Concepire sulla carta, modellare nel tempo e costruire nello spazio un ospedale pubblico, gratuito e bello, dagli standard sanitari internazionali più elevati, dotato di impianti e sistemi energetici di grande avanguardia, modellato sui criteri della ‘eco-semplicità’, adottando elementi di empatia fisiognomica, imprese, materiali e manodopera locali – trasformando il cantiere in un laboratorio di restauro e recupero di una memoria violentata da modelli di sviluppo del tutto estranei – ha permesso di creare un legame e una consapevolezza prima inesistenti tra il diritto alla salute, il diritto allo e dell’ambiente, alla bellezza, al rispetto.

Il progetto Salam di Tamassociati, è divenuto un soggetto politico attraverso cui rivendicare il diritto alla dignità, alla salute, alla vita, all’ambiente.
Il centro ospedaliero Salam è un intervento progettuale di altissimo profilo tecnico e tecnologico, frutto del confronto continuo con collettività e comunità locali, occasione di raffronto sui grandi temi dell’uso migliore e sostenibile delle risorse, della gestione degli spazi, del futuro del territorio e delle persone che avrebbero vissuto quel luogo, standone sempre al centro.

Il Premio Aga Khan è un riconoscimento che fa ancora e ancor più onore, a livello internazionale,

  • a una idea di progettualità che Tamassociati persegue e realizza da 15 anni,
  • alla sua riflessione sul mestiere di architetto che intervenendo sul territorio ne cambierà connotati e futuro,
  • al suo concetto di globalizzazione dei diritti che mobilita le comunità sulle scelte che riguardano il proprio ambiente,
  • alla sua attenzione all’ambiente che cambierà le loro esistenze e che deve essere protetto,
  • al suo ragionamento che pone diritti e giustizia al centro del progetto,
  • al suo accorto utilizzo e rispettoso coinvolgimento delle risorse naturali, sociali ed economiche del territorio
  • al suo prezioso bagaglio di conoscenze e competenze tecniche.

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