Bonus per le ristrutturazioni, estensione alle demolizioni e ricostruzioni

Bonus per le ristrutturazioni, estensione alle demolizioni e ricostruzioni

ANDIL – associazione che rappresenta, su scala nazionale ed internazionale, l’intero settore dei laterizi costituito da 125 aziende e circa 5.000 addetti – in una nota esprime soddisfazione per l’estensione prevista nel “decreto del fare” delle agevolazioni fiscali anche alla demolizione e ricostruzione, senza il vincolo della sagoma. Una misura che va nella giusta direzione per la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico ed una riqualificazione a 360 gradi del patrimonio edilizio esistente.

L’arch. Luigi Di Carlantonio, Presidente ANDIL alla notizia dell’estensione alle demolizioni e ricostruzioni del bonus fiscale per le ristrutturazioni sottolinea: “Lo avevamo detto in occasione dell’Assemblea ANDIL, che per una reale ‘rigenerazione urbana’ sarebbe stato opportuno che anche la demolizione e ricostruzione beneficiasse della detrazione fiscale, senza l’assurdo vincolo del rispetto della parità di sagoma ed il Consiglio dei Ministri, a quanto pare, ci ha dato ragione. A questo punto, se è vero che la demolizione e ricostruzione è considerata opera di “ristrutturazione edilizia”, quando è anche finalizzata all’efficientamento energetico, come spesso accade, dovrebbe beneficiare della detrazione fiscale del 65%”.

Ricordiamo che nel corso dell’assemblea annuale Andil dello scorso 14 giugno sono state proposte alcune delle misure necessarie per ridare stimolo al settore. Tra queste spicca il progetto “Ricostruire l’esistente” per una migliore ed efficace riqualificazione del patrimonio edilizio. Un obiettivo al quale si può arrivare solo attraverso la realizzazione di ulteriori importanti misure quali: la semplificazione burocratica, lo sblocco dei pagamenti, le facilitazioni per l’accesso al credito e l’incentivazione fiscale dei processi di riqualificazione urbana.

“L’Associazione crede molto nelle opportunità che il progetto “ricostruire l’esistente” possa offrire all’intero comparto. La diffusione della pratica della ricostruzione degli edifici esistenti in aggiunta o in alternativa al recupero infatti, rimetterebbe in moto il mercato dell’edilizia e riattiverebbe l’industria delle costruzioni, che opera da traino all’intera economia. Il tutto senza alcun risvolto negativo per l’ambiente, visto che il progetto prevede la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con interventi di sostituzione, per sottrarlo al degrado di alcune aree metropolitane ed al rischio idrogeologico e sismico, senza occupazione di nuovo suolo”.

Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, intervenendo all’Assemblea generale dell’Andil in Confindustria a Roma ha evidenziato l’importanza della stabilizzazione dell’ecobonus: “Concordo con Andil nel pensare un’edilizia che non consuma suolo, ma che punta sulla rigenerazione del patrimonio esistente. Per un rilancio del settore che guardi al futuro è importante favorire il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, l’innovazione, la qualità. Anche per questo è strategico stabilizzare il credito di imposta del 65% per il risparmio energetico in edilizia ed estenderlo agli interventi di consolidamento antisismico. L’eco-bonus si è dimostrato una misura di grande importanza, avendo attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti”.

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