ANCE per la ricostruzione dell’Emilia Romagna

ANCE per la ricostruzione dell'Emilia Romagna

Il Presidente dell’Ance Emilia Romagna Gabriele Buia ha espresso elogi nei confronti della popolazione dell’Emilia Romagna in seguito al tragico evento del terremoto con un esemplare senso di responsabilità, con lo spirito di una comunità forte che ha immediatamente avviato la ricostruzione. Questo è avvenuto anche grazie al tessuto imprenditoriale sano e qualificato che vantiamo”.
Secondo Buia “dalle macerie possono nascere i germogli di percorsi virtuosi. In particolare va segnalato come la ricostruzione e la messa in sicurezza di scuole e ospedali, la ristrutturazione di abitazioni e complessi storici realizzate o avviate dalle nostre imprese associate abbiano accelerato quella consapevolezza verso la necessità di un processo di riqualificazione delle città che risulta essere oggi una priorità assoluta per il Paese”,  la strategia post sisma “sta dando importanti risultati grazie ad una legislazione che incoraggia la ricostruzione e non la delocalizzazione evitando l’impoverimento del sistema produttivo locale e l’abbandono dei centri storici”.

Una considerazione confermata anche dai dati della Regione per quanto concerne il capitolo lavoro: in seguito al terremoto, nelle aree più colpite, i lavoratori in cassa integrazione erano 41.335, dopo un anno sono diventati  2.627. Altre cifre interessanti diffuse dall’Ance Emilia Romagna riguardano le pratiche accettate per le unità abitative che sono 4242; gli abitanti coinvolti sono 7373. Mentre sono oltre 57 milioni i contributi già concessi e quelli in fase di pagamento oltre 16 milioni.

 “In questo contesto – riprende Buia – anche le nostre imprese di costruzioni hanno reagito in maniera positiva nonostante la crisi economica che incombe da oltre quattro anni: stanno puntando alla qualità del prodotto offerto sotto il punto di vista energetico, ma soprattutto antisismico”. Inoltre “la sinergia tra  la Regione, gli Enti territoriali e le Associazioni di impresa tra le quali l’Ance, sia regionale che provinciali, è protagonista, ha apportato importanti innovazioni. Sono stati avviati percorsi di legalità e di controllo  – ha ricordato Buia – per evitare l’infiltrazione criminale negli appalti della ricostruzione con l’adozione obbligatoria del modello delle white list che tuttavia richiedono alcuni affinamenti al fine di evitare un eccesso di discrezionalità che può alterare la libera concorrenza tra le imprese”.

“Il sistema delle nostre aziende private di costruzione – ha proseguito Buia –  sta dando la prova di efficienza e di qualità confermando un tessuto imprenditoriale attrezzato, in grado di favorire la ricostruzione ed è per questo che stiamo lanciando una campagna informativa in tutti i Comuni interessati dal Sisma 2012, attraverso incontri sul territorio, un sito dedicato con l’elenco delle imprese associate, con un vademecum e con altri strumenti di comunicazione all’indirizzo www.anceperlaricostruzione.it”.

“Tutta la filiera delle costruzioni (Amministrazioni locali, progettisti ed imprese) infatti deve operare, d’intesa con il sistema creditizio, per accelerare il processo di ricostruzione e consentire alle famiglie ed alle imprese di poter vivere e lavorare in edifici sicuri. La qualità progettuale, la sicurezza statica e la sostenibilità energetica/ambientale debbono costruire i drivers fondamentali su cui orientare la ricostruzione e l’attività del settore delle costruzioni nel processo di rigenerazione urbana accelerato in Emilia Romagna dal sisma del maggio 2012”.

 “E’ necessario – ha concluso il Presidente di ANCE Emilia-Romagna – che il committente danneggiato (cittadino o impresa) per conto del quale viene realizzata l’opera (adeguamento sismico, ripristino e/o ricostruzione) e che affida i lavori ad un’impresa edile sappia, come è scritto nel nostro vademecum, che le attuali normative sulla sicurezza nei cantieri edili (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.i.m.)) lo responsabilizzano in quanto perno intorno al quale ruota la sicurezza nel cantiere, attribuendo di fatto precise responsabilità di carattere penale ed amministrativo, con conseguenti sanzioni in caso di violazioni”.

Come precisa l’Ance il committente è colui che per primo ha il compito di valutare il soggetto al quale affidare le chiavi della propria casa.  “E’ il committente, infatti che sceglie il progettista di fiducia e l’impresa alla quale affidare i lavori, sulla base di valutazioni tecniche, professionali ed economiche. Risparmiare sulla sicurezza non è corretto e può costare caro”, ha concluso Buia.  

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