Rapporto Immobiliare 2013

Rapporto Immobiliare 2013

Le compravendite delle abitazione scendono, rispetto al 2011 di più del 25%, con un valore di scambio complessivo che cala di 27.000.000.000 di euro; tiene, al contrario, l’affordability index – l’indice di accessibilità, che indica quanto le famiglie possano accedere all’acquisto di una casa.
Questi alcuni dei drammatici dati del mercato residenziale dello scorso anno, pubblicati all’interno del Rapporto Immobiliare 2013 realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana, reso pubblico qualche giorno fa.

Gli italiani e la casa
Lo studio contiene un’analisi completa sugli andamenti delle compravendite di abitazioni e sulle tipologie dimensionali, sul valore monetario dei volumi scambiati, sulla quantità e distribuzione dei mutui ipotecari, oltre che alla stima delle condizioni di accessibilità delle famiglie italiane all’acquisto di un’abitazione, elaborata sulla base di uno specifico indice di accessibilità che fotografa una situazione di crisi.
Alla presentazione del Rapporto hanno preso parte, per l’Agenzia delle Entrate, il Vice Direttore, Gabriella Alemanno, e il Direttore centrale Omise (Osservatorio mercato immobiliare e servizi estimativi), Gianni Guerrieri. Per l’Abi, il Direttore generale, Giovanni Sabatini, e il Direttore Centrale-Responsabile della Direzione Strategie e mercati finanziari, Gianfranco Torriero. Sono intervenuti, inoltre, per gli approfondimenti tematici successivi alla presentazione del Rapporto, Luca Dondi, Direttore generale di Nomisma, e Lorenzo Bellicini, Direttore generale del Cresme. Giovanni D’Alessio, del Servizio Statistiche Economiche e Finanziarie di Banca d’Italia, ha infine illustrato i risultati principali del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia relativo al primo trimestre 2013, condotto congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Mercato residenziale 2012
Per il mercato delle abitazioni, nel corso dello scorso anno, si sono registrati, in ordine:

  • riduzione importante nei volumi di compravendita delle abitazioni, 448.364 NTN (numero delle transazioni normalizzato), -25,7% rispetto al 2011, con un calo inferiore per i capoluoghi, -24,8%, maggiore nei comuni non capoluogo, -26,1%;
  • vendita di abitazioni per un totale di circa 46,4 milioni di metri quadrati, -25,4% rispetto al 2011, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a circa 104 mq.
  • forte diminuzione del valore di scambio complessivo, stimato in circa 75,4

    miliardi di euro, quasi 27 miliardi di euro in meno del 2011;

  • una perdita complessiva delle compravendite del 22,4% rispetto al 2011, nelle otto principali città italiane, Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna e Firenze. In pratica, per le grandi città il valore di scambio stimato delle abitazioni è pari a circa 19,5 miliardi di euro, con una perdita di 5,7 miliardi di euro, -22,5%, rispetto al 2011.

L’indice di accessibilità

Nel 2012 l’indice di accessibilità rimane in territorio positivo e nell’ultimo semestre inverte il processo di peggioramento dell’ultimo anno e mezzo conseguente alla crisi dei debiti sovrani; ciò sta ad indicare che la famiglia media italiana è in grado, grazie all’ausilio del mutuo bancario, di accedere all’acquisto di una casa media: la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l’acquisto di una casa è, infatti, di poco superiore al 50% come per il primo semestre 2010 (13 milioni di famiglie circa, dopo aver toccato il minimo nel 2008 quando la quota di famiglie in grado di acquistare una casa era intorno al 46%). L’andamento del 2012 è la risultante di una sostanziale stabilità del costo del credito a cui si contrappone per la prima volta, un deciso miglioramento del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile, anche se tale miglioramento avviene in discesa per tutti e due gli indicatori.

Scarica il Rapporto 2013

 

 

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