Squinzi sostiene i prefabbricatori italiani

Squinzi sostiene i prefabbricatori italiani

Il 18 gennaio ASSOBETON, l’Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi aderente a Confindustria, si è riunita in Giunta a Bologna per discutere della grave situazione in cui si trova il comparto. Ospite d’eccezione Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria.
Il settore delle costruzioni sta subendo da ormai troppo tempo gli effetti devastanti della crisi economica e dell’assenza di ascolto da parte delle Istituzioni. Il comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo, che Assobeton rappresenta, ha perso in 4 anni circa il 60% del valore di mercato e molte aziende sono già state costrette a chiudere.
“Ad ogni Giunta – afferma il Presidente di Assobeton, Renzo Bullo – porto all’attenzione dei colleghi notizie di chiusura per crisi o fallimento di 5-10 aziende per volta; un segno tangibile che la crisi è tutt’altro che alle spalle e che col passare del tempo riuscire a stare sul mercato per i nostri imprenditori è sempre più difficile”.
La presenza di Squinzi alla Giunta dimostra la vicinanza e l’attenzione di Confindustria verso le reali problematiche del comparto che chiede a gran voce l’attuazione da parte del futuro Governo di provvedimenti urgenti per stimolare la crescita e riattivare gli investimenti nel settore delle costruzioni.

Inoltre, come già dichiarato in diverse occasioni, l’edilizia industrializzata in calcestruzzo patisce il ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, il problema del credito pregresso e l’iniqua applicazione di tasse quali l’IMU e la ex TARSU. I Prefabbricatori chiedono anche misure per una burocrazia più snella e tempi più celeri per la giustizia. 

Il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha recepito le problematiche degli imprenditori, rinnovando il suo personale impegno a dar voce a un settore chiave per la ripresa economica del Sistema Paese. “Dobbiamo uscire dalle secche dell’attuale situazione economica e invertire la rotta, rimettendo velocemente in moto il Paese. Per questo abbiamo messo a punto un documento di proposte indirizzate alle forze politiche in vista della prossima legislatura – spiega Squinzi – crescita e lavoro sono i nostri obiettivi: è di massima urgenza raggiungere un aumento stabile del Pil di almeno il 2% annuo, tagliare il debito pubblico dall’attuale 124% al 100%. E riportare, nell’economia del Paese, il peso del settore manifatturiero al 20% del Pil (ad oggi si attesta al 16,3), nei cinque anni di legislatura, prima del 2020 fissato dall’Europa. Deve essere chiaro a tutti che se non rimettiamo al centro dell’attenzione delle forze politiche e sociali il manifatturiero, vera vocazione del nostro Paese, non saremo in grado di far ripartire né la crescita, né l’occupazione”.

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