Certificazione: più di un pezzo di carta!

Graeme Phillips, Autodesk Program Manager EMEA in KnowledgePoint suggerisce come la formazione professionale dopo il periodo scolastico potrebbe aiutare la carenza di competenze presente oggi nel mondo del lavoro.
Può sembrare strano parlare di carenza di personale qualificato con i livelli di disoccupazione presenti nel Regno Unito che si aggirano intorno a cifre pari ai 2,65 milioni e di crescita di figure dedicate all’industria delle costruzioni che ha raggiunto i suoi nuovi minimi.
Tuttavia, ciò che manca alle imprese nel Regno Unito – e in particolare al settore edile – sembra non sia il personale ma dipendenti con le competenze giuste per poter competere a livello globale.
Questa mancata corrispondenza tra domanda e offerta è stata illustrata agli inizi dell’anno dal ‘Future forecast’ pubblicato dal Chartered Management Institute. Mentre quasi la metà dei manager britannici prevede ulteriori licenziamenti, il 43% pensa che le loro organizzazioni non abbiano il personale adeguato in grado di raggiungere gli obiettivi di business.
Ad esempio, il governo ha dato mandato di utilizzare la metodologia Building Information Modeling (BIM) per tutti i progetti di costruzione riguardanti il settore pubblico che superano determinate dimensioni. Tuttavia il National BIM Report 2012 dell’organizzazione National Building Specification rivela che uno su cinque di quelli intervistati non era nemmeno a conoscenza di cosa fosse il BIM, immaginiamoci usarlo!
Allo stesso modo, il governo si è impegnato entro la fine dell’anno a ristrutturare 14 milioni di case e creare 65.000 posti di lavoro che prevedono l’installazione di misure di efficienza energetica.
Ma la Green Deal Skills Alliance dice che solo un terzo degli installatori possiede le competenze di base necessarie per fornire questo tipo di sistema.
Il settore delle costruzioni è comprensibilmente cauto sia nel mantenere che nell’assumere nuovo personale, in un periodo dove l’economia è molto fragile, ma allo stesso tempo questo potrebbe anche significare la perdita di coloro che potrebbero accelerare la ripresa.
Secondo un sondaggio condotto da CIOB (Chartered Institute of Building), il 68% crede che la riduzione del numero di studenti nei corsi legati all’edilizia presso le università inglesi e del Galles sia dovuto agli aumenti delle tasse d’iscrizione.
E sono questi quelli che scelgono questa strada veramente qualificata per entrare subito sul posto di lavoro dopo la laurea?
Sembra che un fattore chiave a determinare questa situazione sia il crescente divario tra l’insegnamento che avviene in alcune scuole e università e ciò che realmente chiede il mondo del lavoro.
Considerando che alcuni istituti di istruzione sono esemplari per la loro stretta collaborazione sia con l’industria che con gli sviluppatori di software per garantire che il proprio insegnamento sia attuale, altri invece sono completamente obsoleti.
Un sondaggio condotto di recente da OnePoll per conto di KnowledgePoint riflette questo poichè quasi la metà degli intervistati ritiene che il sistema scolastico attuale sta facendo peggiorare la situazione non fornendo agli studenti le giuste qualifiche.
Le idee e le metodologie che delineano come l’ambiente costruito viene creato si stanno evolvendo rapidamente. La digitalizzazione e la crescita del BIM stanno diventando sempre più sofisticati perché più imprese esplorano le sue potenzialità e spingono i limiti relativi al modo in cui può essere utilizzato.
I modelli collaborativi sfocano i confini tra le professioni, si riducono le linee temporali così come nuovi strumenti di pianificazione consentono il sequenziamento simultaneo e supply chain più strette e i calcoli complessi e i processi di coordinamento che una volta dominavano non sono più necessari poiché le risposte vengono elaborate all’istante.
Naturalmente non vi è nulla di sbagliato nell’apprendimento dei metodi tradizionali di lavoro, ma questi devono essere completati da competenze attuali se uno studente vuole rappresentare un valore reale per un futuro datore di lavoro.
In effetti, esiste un lato positivo nella minore affluenza ai corsi universitari; più persone potrebbero entrare nel settore tramite tirocini o stage e potremmo assistere ad un aumento dell’apprendimento basato sul lavoro o in forme alternative.
Anche per i laureati, completare i propri studi con la certificazione IT potrebbe contribuire in maniera significativa alla loro carriera.
Si tratta di un percorso privilegiato al di fuori dell’Europa occidentale. Gli Stati Uniti hanno il più grande mercato di certificazione al mondo, ma la crescita è anche rapida nelle economie BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) e in Europa orientale.
Di conseguenza, la garanzia che il personale abbia la corretta Certificazione potrebbe presto diventare un elemento importante nelle selezioni del personale.
La tendenza sottolinea la necessità di uno standard globale che rassicuri i datori di lavoro (non necessariamente preparati tecnicamente come i candidati per il posto di lavoro che stanno selezionando) che una persona selezionata sia realmente in grado di eseguire quel tipo di lavoro.
La certificazione non colmerà la carenza di competenze, ma fornisce uno standard universale per garantire la coerenza e la pertinenza delle competenze.
Chiedendo la corretta Certificazione piuttosto che un titolo che non ha validità globale e mostra poco il livello delle competenze offerte, i datori di lavoro possono raggiungere una maggiore sicurezza sulla scelta del candidato.
Si elimina anche parte del rischio soprattutto quando la ricerca del personale avviene attraverso organizzazioni esterne all’azienda.
Dal punto di vista di chi cerca lavoro, la certificazione convalida le competenze e differenzia un potenziale dipendente da un altro.
Nel recente sondaggio OnePoll / KnowledgePoint il 59% degli intervistati pensa che sia importante avere la certificazione e il 51% ha affermato che sarebbe interessato a conseguirla.
Questo ci porta a pensare che le persone sono più responsabili ed attente su tutto ciò che riguarda la propria formazione. L’apprendimento continuo permette di essere sempre aggiornati e l’ampliamento delle proprie competenze può portare ad avere una carriera più interessante ed appagante.
Può aiutare lo sviluppo di una forza lavoro più agile e qualificata per poter affrontare un mercato in continuo cambiamento e ad ottimizzare le opportunità che presenta.

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