Investire nelle infrastrutture per crescita e occupazione in Europa

CECE e FIEC ritengono che per crescere e creare lavoro sia essenziale investire nelle infrastrutture per trasporti, energia e telecomunicazioni, come pure nell’efficienza energetica degli edifici. L’attuazione di questi investimenti non può più essere rinviata se si vuole rafforzare la competitività dell’Europa.
La tavola rotonda promossa da FIEC e CECE nell’ambito dell’EFM ha rappresentato per l’industria una valida opportunità per confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni della UE coinvolti direttamente nelle procedure legislative del CEF (Connecting Europe Facility) e nella revisione delle reti infrastrutturali trans-europee (trasporti, energia, telecomunicazioni) attualmente in discussione.
Dominique-Riquet, membro del Parlamento europeo e correlatore del Comitato TRAN, ha confermato che “CEF è uno degli strumenti più importanti che abbiamo nell’attuale dibattito tra stabilità e crescita. Ha il potenziale per creare occupazione nei settori legati alla costruzione e alla gestione delle infrastrutture, come pure nell’industria dei servizi in generale. Reti efficienti di trasporto, energia e ICT sono anche un patrimonio per tutta l’economia; aiutano il settore dei macchinari a sviluppare prodotti innovativi e contemporaneamente a innalzare la competitività della UE nel suo insieme”. Sono intervenuti altri rappresentanti delle istituzioni europee, tra cui Bertel Dons Christensen della Presidenza danese e Matthias Ruete, Direttore Generale della Commissione MOVE.
CECE e FIEC riconoscono gli enormi benefici che il CEF può portare e sollecitano il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio agli sforzi fatti dall’industria europea manifatturiera e delle costruzioni per contribuire alla crescita e all’occupazione, assicurando, quanto meno, i fondi previsti nelle proposte della Commissione europea.
Vincent Piron, Presidente del gruppo di lavoro FIEC che tratta PPP’s e concessioni, ha dichiarato che “l’industria delle costruzioni supporta fortemente la proposta della Commissione per un finanziamento di 50 milioni di Euro nel periodo 2014/2020”, sottolineando che “si tratta di un importo minimo che non deve essere tagliato durante i negoziati sulle future prospettive finanziarie della UE, come accaduto in passato”.
Sia il CECE che la FIEC concordano sull’urgenza che i bilanci nazionali e territoriali assicurino un livello adeguato di investimenti pubblici che verrebbero compensati da introiti, quali ad esempio i pedaggi autostradali per i veicoli pesanti (direttiva “Eurovignette”), da una forte politica regionale europea e da una ambiziosa politica di prestiti della Banca Europea degli Investimenti.
Ralf Wezel ha ribadito il supporto di CECE e FIEC ad un sano equilibrio tra investimenti pubblici e privati in questo settore. “Gli strumenti finanziari innovativi proposti dalla Commissione, come ad esempio i Project Bonds, sono benvenuti ma, considerate le restrizioni di accesso al credito, questi strumenti non possono rimpiazzare un’efficace politica di investimenti pubblici a lungo termine”.
Commentando gli sviluppi della tavola rotonda, Ulrich Paetzold, Direttore generale della FIEC, ha rammentato che “diversi progetti per infrastrutture importanti sono stati cancellati o rinviati, con rischi per la competitività e gli standard di vita futuri in Europa” ed ha proseguito affermando che “a seguito della crisi si rende necessario un consolidamento fiscale che tuttavia non deve impattare negativamente sugli investimenti nelle infrastrutture di cui si discuterà prossimamente in ambito UE. La ripartenza della crescita in Europa avverrà solo con una visione coerente dell’investimento a lungo termine nelle infrastrutture essenziali”.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

MERCATO

Le ultime notizie sull’argomento