Scenari nazionali a confronto sul calcestruzzo preconfezionato

Prevederne l’andamento nell’anno in corso è abbastanza complesso vista la perdurante situazione di crisi generale e gli effetti delle elezioni nazionali.
Secondo Olivier Apruzzese, dell’Unione nazionale Calcestruzzo preconfezionato della Francia (SNBPE.) non ci sarà una crescita rispetto al 2011 e la situazione rimarrà tendenzialmente invariata. “Quello che il nostro Paese sta cercando di fare per superare la crisi nel settore del calcestruzzo preconfezionato – ha dichiarato – è una campagna per promuovere la sostenibilità di questo materiale e vincere la sfida rispetto all’industria del legno e del mattone”. Inoltre “stiamo osservando con attenzione le esperienze di progetti di quartieri sostenibili”, ha concluso Apruzzese.

“Nel 2011, dopo diversi anni di particolari difficoltà, l’industria del calcestruzzo preconfezionato in Germania è tornata a crescere e non si prevedono flessioni significative nel 2012. Certo non ci si aspetta un ulteriore incremento. In ogni caso, sebbene le casse comunali siano vuote e i fondi scarsi, siamo piuttosto fiduciosi per il futuro”. Con queste parole il presidente dell’Associazione tedesca del calcestruzzo preconfezionato (BTB). Erwin Kern descrive l’attuale situazione del mercato. Uno degli ambiti in cui si sta concentrando l’attenzione del settore in Germania per uscire definitivamente dalla crisi, ha proseguito Kern, è quello della sostenibilità, attraverso la partecipazione a specifici progetti e ad una massiccia campagna di comunicazione. In tema di riqualificazione urbana “stiamo lavorando ad una edilizia sostenibile all’interno di una visione integrata che include aspetti ambientali, sociali ed economici: questo ad esempio significa demolire e ricostruire edifici obsoleti, degli anni 50’ – 60’ anche per motivi di risparmio energetico”.

Come il resto d’Europa anche la Norvegia ha avuto un periodo di declino per quanto riguarda la produzione di calcestruzzo preconfezionato. Si è registrato un calo del 23% nel 2009 rispetto ai due anni precedenti. Mentre nel 2010 non ci sono state ulteriori flessioni. Nel 2011 si è poi verificato un cambiamento positivo: ovvero una significativa crescita e le previsioni per il 2012 e 2013 sono vicine agli anni record 2007 e 2008. Cambiamento che deriva principalmente dalle attività di edilizia residenziale e da sinergie con gli altri comparti delle costruzioni come quello del cemento. Così il presidente dell’associazione norvegese del calcestruzzo preconfezionato (FABEKO) Tor Magne Kvia ha riassunto la situazione nel Paese aggiungendo che al fine di superare la crisi economica le Associazioni di categoria hanno avviato una forte pressione nei confronti delle autorità competenti. Un tema particolarmente sentito in Norvegia negli ultimi anni è quello della riqualificazione urbana: “Sta aumentando la densità nelle città più grandi – ha spiegato il presidente di FABECO – e ciò comporta che molti ex edifici industriali vengano trasformati in abitazioni. Ad esempio ad Oslo si sta lavorando a dei progetti per dare una casa a circa 500 mila persone. Accanto a questa esigenza nasce anche quella del trasporto: tra Oslo e le città vicine si dovrà costruire una ferrovia il cui investimento ammonta a 17 miliardi di euro. Una situazione simile ad altre città del Paese”.

La situazione del mercato del calcestruzzo preconfezionato in Spagna rispecchia quella dell’andamento del settore delle costruzioni e dell’economia generale. E’, infatti, uno dei Paesi con andamento peggiore. Nel 2010 si è verificato un calo della produzione del 29, 1% e l’anno precedente del 20, 1%. “Il mercato è molto depresso”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione spagnola Anefhop, Sebastián Alegre Roselló ipotizzando una flessione del 25% nel 2012. “L’unica strada percorribile per uscire dalla crisi ed anche per la crescita del nostro settore – ha aggiunto – è una ripresa del mercato finanziario e una riduzione del deficit pubblico:il nostro vero obiettivo”.

La Turchia è uno dei pochi Paesi che, durante questi anni di crisi economica, ha registrato un andamento positivo: la produzione di calcestruzzo preconfezionato è passata infatti da 66, 4 milioni di metri cubi nel 2009 a 79,7 milioni nel 2010, con una crescita in due anni del 20% rispetto al 2008. Nel 2011 si è registrata un ulteriore aumento del 10% con una previsione positiva anche per l’anno in corso dell’8%. Come ha spiegato il presidente dell’Associazione turca del calcestruzzo preconfezionato Ayhan Güleryüz l’andamento favorevole sarà costante anche per l’avvio di nuove fette di mercato derivanti soprattutto dalla costruzione delle strade e delle pavimentazioni degli aeroporti. Inoltre la Turchia vanta una tecnologia avanzata in termini di macchine. Un altro fattore importate è il fatto che gli affari più consistenti in termini economici all’estero si sviluppano con la Germania dove, rispetto ad altri Paesi, la crisi ha avuto un minore impatto. Infine la Turchia può contare su una grande quantità di materie prime che la sottraggono alle problematiche relative all’importazione. Per quanto riguarda i progetti in corso e futuri Güleryüz ha fatto sapere che sarà attuata una nuova normativa che, anche a seguito del terremoto, mira a promuovere il rinnovamento urbano e degli edifici: ““Pensiamo che con la zonizzazione di alcune aree che comprendono vecchi edifici, la trasformazione sarà rapidamente realizzata: ci sono 8 milioni di abitazioni in Turchia che hanno bisogno di essere riqualificate”. A questo si devono aggiungere i progetti che prevedono la realizzazione di oltre 500km di ferrovia ad alta velocità e di 500 km di autostrada. “Con il nostro andamento positivo nel 2010 e 2011 gli occhi del mondo sono puntati su di noi – ha ripreso Güleryüz – e gli imprenditori che desiderano investire preferiscono sempre di più la Turchia. Nel 2012, ci aspettiamo grandi investimenti nei settori dell’energia e dei trasporti in particolare dall’estero. Per questo continueremo a crescere”.

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