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Modelli italiani esportati nell’Europa dell’Est e in Asia

Fino a Samarcanda passando per Strumica, Nukus, Bukhara, Lviv, Prizren, Surazh, Klintsy, Berat, Gaziantep e Eskishehir.
Sono le 11 città di 7 paesi dell’Europa dell’Est e dell’Asia coinvolte nel progetto Historic City Conservation and Urban Regeneration che fa parte dell’iniziativa Città sostenibili in Europa e Asia Centrale finanziato da World Bank e realizzato dalla Fondazione Politecnico di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura dell’Ateneo e con la società Systematica che si occupa di Town & Transport Planning.
Il progetto è iniziato alla fine del 2011 e durerà un anno.

L’obiettivo è creare un modello di città sostenibile in cui il rispetto del patrimonio storico sia coniugato con l’innovazione architettonica e urbanistica, i flussi di traffico e i livelli di inquinamento siano minimizzati e le potenzialità economiche sfruttate al meglio. Inoltre, gli interventi dovranno essere pianificati in modo da contenere i costi.
Tale modello potrà essere applicato non solo alle città coinvolte, ma esteso anche ad altre realtà.
“Queste città dell’Europa e dell’Asia stanno affrontando il passaggio dall’economia industriale a quella basata sui servizi in cui il turismo sostenibile potrà essere una chiave di sviluppo che le spingerà a individuare e valorizzare le proprie peculiarità e gli aspetti di attrazione- commenta il project manager della World Bank, Steve Karam -.
In questo contesto la capacità di attuare interventi urbanistici efficaci a costi contenuti sarà determinante.
Il nostro progetto vuole creare un ponte con le migliori esperienze nel mondo da cui poter trarre modelli replicabili”.
Nel corso della visita, i rappresentanti delle città verranno coinvolti anche in attività progettuali concrete con docenti e ricercatori del Politecnico di Milano.
In tal modo si potranno mettere in pratica, nella realtà di provenienza, gli spunti appresi.
Tra le 11 città ne verranno scelte da 2 a 4 per realizzare i primi progetti pilota.

Una delegazione composta da 20 rappresentanti degli enti pubblici provenienti dalle 11 città e 15 esponenti della World Bank parteciperanno ad un tour guidato in 3 città italiane in cui sono stati realizzati alcuni dei più efficaci interventi urbanistici:
– a Milano: zona Bovisa per la rigenerazione del tessuto urbano dell’ex area industriale che è stata valorizzata grazie all’insediamento di una delle sedi del Politecnico di Milano.
La Triennale, inoltre, ha previsto di aprire, proprio in questa zona, un nuovo palazzo per le esposizioni. Brera-Garibaldi trasformata in un’isola verde grazie ad un intervento iniziato nel 2001 e completato nel 2005.
Si tratta di una zona ad alta concentrazione di attività: 620 negozi, 851 uffici, 2 teatri, un ospedale, la redazione di uno dei più importanti quotidiani italiani, 3 cinema, 3 scuole oltre ristoranti, pub, discoteche e palestre.
Il rischio di congestione del traffico era quindi molto alto per questo sono stati realizzati degli interventi con l’obiettivo di regolarne i flussi. Ad esempio, Corso Como è diventato pedonale e si caratterizza per la presenza di due fontane, la pregevole pavimentazione, l’accurata illuminazione e i dettagli di arredo urbano.

– A Genova. La città ha dimostrato di aver valorizzato gli interventi effettuati in occasione di eventi internazionali. Esemplificativo in tal senso è il progetto realizzato dall’architetto Renzo Piano sull’antico porto della città che ha efficacemente rivitalizzato le aree del vecchio bacino con attività culturali, commerciali e ristoranti. In seguito, Genova ha vissuto un anno di eccezionale visibilità come Capitale europea della cultura, nel 2004. L’evento ha registrato oltre un milione e duecentomila presenze.

– A Bergamo. Il luogo di interesse è stato individuato nell’intervento di recupero dell’ex cementificio di Alzano Lombardo, esempio di archeologia industriale che è diventata un’area espositiva e museale.
La trasformazione in spazio polifunzionale sfrutta i 7200 metri quadri di estensione per accogliere residenze, uffici, laboratori, posti auto e altro ancora.

“Questo progetto, che ci vede coinvolti a fianco di un soggetto autorevole quale la Banca Mondiale, è sicuramente una delle nostre iniziative più prestigiose. La Fondazione Politecnico di Milano è da tempo attenta ai temi del recupero urbano, della mobilità, dell’ambiente, dell’architettura e del design. Aspetti sui quali si basa lo sviluppo sostenibile delle nostre città che, grazie a un ampio patrimonio di esperienze, hanno saputo coniugare tradizione e modernità, diventando un esempio a livello internazionale. Grazie alle competenze di alto livello presenti nell’ateneo, il Politecnico di Milano si è poi accreditato quale interlocutore di primo piano” dichiara il Presidente della Fondazione, Giampio Bracchi.

Le città coinvolte: caratteristiche ed esigenze di sviluppo
Strumica, Macedonia
L’insediamento urbano è distribuito in modo puntiforme sul territorio. La città è ricca di monumenti e luoghi d’interesse. Potrebbe puntare sul settore agricolo e alimentare per diventare un luogo di attrazione turistica. Fondamentale lo sviluppo di un sistema di trasporti efficiente.

Samarkand, Uzbekistan
Il centro storico di Samarcanda è ricco di monumenti in buono stato di conservazione che testimoniano l’importanza di questa città in posizione strategica sulla via della seta tra la Cina e l’ovest. L’area storica è, però, circondata da una zona industriale degradata. Una delle linee di sviluppo potrebbe essere costituita dal miglioramento della mobilità interna.

Bukhara, Uzbekistan
Conosciuta anche come città museo a cielo aperto per la ricchezza di monumenti e edifici storici di pregio, Bukhara vanta una combinazione affascinante di antico e moderno. Si caratterizza per le costruzioni realizzate in mattoni colorati. La città deve cogliere la sfida di accrescere la propria competitività economica a livello internazionale.

Nukus, Uzbekistan
La città è capitale della repubblica del Karakalpakstan. Il territorio subisce i danni del disastro ecologico che ha coinvolto l’Aral Sea causandone il processo di desertificazione.

Prizren, Kosovo
E’ la più grande città nel sud del Kosovo. Ad un centro storico ricco di pregevoli edifici storici si affianca una vasta area urbana con costruzioni povere e in cattivo stato di conservazione.

Berat, Albania
Città collocata nel centro sud è conosciuta come “The City of a Thousand Windows”. Berat necessita di uno studio accurato della stabilità degli edifici essendo situata in una zona esposta al rischio sismico. Al consolidamento degli edifici dovrebbe essere associato lo sviluppo di metodologie per il contenimento del pericolo di incendi in quanto molte costruzioni sono in legno.

Lviv, Ucraina
La città ospiterà gli europei di calcio 2012. Per questa occasione sono stati effettuati molti interventi di ammodernamento urbano. In particolare, si è scelto di implementare la mobilità sostenibile attraverso piste ciclabili. Lviv è la capitale culturale dell’Ucraina con più di 100 festival, 22 università e un totale di oltre 100 mila studenti, 25 musei, 20 gallerie d’arte e 100 chiese di diverse confessioni religiose.
La città ha esigenza di continuare a migliorare le condizioni di vita per i residenti e accreditarsi come meta turistica.

Eskisehir, Turchia
Il centro della città ha una densità di popolazione abbastanza alta e una periferia diffusa su un territorio molto ampio. I principali luoghi d’interesse non si trovano in centro, per questo c’è l’esigenza di introdurre un sistema di collegamenti di trasporto più capillare ed efficiente.

Gaziantep, Turchia
Importante polo industriale e commerciale del paese, la città ha l’esigenza di controllare uno sviluppo urbanistico e residenziale che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale degli insediamenti in modo molto disordinato.

Klintsy, Russia
La città ha sofferto le conseguenze provocate dal disastro della centrale nucleare di Cernobyl. Attualmente, Klintsy ha esigenza di creare un equilibrio tra tessuto urbano e ambiente sviluppando la rete dei trasporti pubblici.

Surazh, Russia
La città presenta molte risorse naturali ed è un mix interessante di edifici storici, costruzioni del periodo sovietico e tipiche fattorie. Gli obiettivi di Surazh sono: sviluppare il turismo e avviare un processo di rinnovamento della viabilità, degli arredi urbani e del sistema di illuminazione.

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