Per la fine del 2012 nascerà una società leader mondiale nel settore dell’acciaio

Dopo la fusione tra il gruppo Inoxum e la società finlandese OutoKumpu, Fim, Fiom e Uilm chiedono di "poter discutere il piano industriale e gli investimenti previsti, per verificare in concreto gli impegni sulla valorizzazione del sito di Terni e più in generale della presenza in Italia". Così in una nota le organizzazioni dei lavoratori metalmeccanici, dopo l'incontro in cui è stata ufficializzata la fusione che dovrebbe portare alla nascita, entro la fine del 2012, di una società leader mondiale nel settore dell’acciaio inox, con un giro di affari di quasi 12 miliardi di euro e oltre 19 mila dipendenti.  
 
"Secondo Thyssenkrupp -riferiscono i sindacati- si svilupperebbe in questo modo una buona integrazione tra le principali produzioni di OutoKumpu (acciai austenitici) e di Inoxum (acciai ferritici, austenitici e speciali) principalmente attraverso la valorizzazione di tre siti integrati, Tornio in Finlandia, Terni in Italia e Calvert in Alabama, in grado di affrontare, con migliori sinergie sugli approvvigionamenti di materie prime e di energia, i mercati europei e globali".  
 
A fronte di questo, saranno ridimensionati i siti tedeschi di Krefeld e di Bochum: i sindacati tedeschi hanno raggiunto un accordo per la tutela dei lavoratori coinvolti, attraverso lo sviluppo dell’area a freddo, la creazione di un centro di ricerca e sviluppo e altre ipotesi di ricollocazione, sulle quali ThyssenKrupp si è in gran parte impegnata.I sindacati italiani ribadiscono comunque la "necessità a tempi brevi della ripresa del confronto a Palazzo Chigi anche con il Governo Italiano, con la presenza dei rappresentanti di ThyssenKrupp AG, che manterrebbe, almeno per i prossimi 3 anni, una partecipazione azionaria di circa il 30%, e con i rappresentanti di OutoKumpu maggior azionista della nuova società".  
 
"Seguiremo questo processo di confronto anche in collaborazione con le strutture della Fem perché per porre dei vincoli alle scelte delle multinazionali, sono anche necessarie delle politiche industriali coordinate a livello europeo, che impegnino le Istituzioni comunitarie e i singoli Stati, a salvaguardare – concludono- i livelli occupazionali, sostenere l’innovazione nei processi e nei prodotti, garantire i controlli sulle importazioni per tutelarsi dalla concorrenza sleale, innalzare i vincoli sociali e ambientali e gli standard di qualità dei prodotti siderurgici e del rottame utilizzati nell’Unione Europea".
Fonte ADNkronos

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