Lombardia: nuove regole per rilanciare l’edilizia

La Proposta di legge, che dovrà ora essere approvata dal Consiglio regionale, detta le norme per la riqualificazione urbana e del patrimonio edilizio esistente, per contenere il consumo di nuovo suolo e l’utilizzo di energia da fonti fossili, riaffermando esplicitamente il ruolo delle Amministrazioni comunali nell’ambito del governo del territorio e delle scelte effettuate negli strumenti di pianificazione urbanistica (in sintonia con le disposizioni della legge regionale n. 12 del 2005).

AIUTO ALLA CRESCITA – “Risparmio del suolo ed efficienza energetica – spiega il presidente Formigoni – sono capisaldi di questo progetto, che semplifica le norme per recuperi e ampliamenti, a vantaggio dei cittadini e delle imprese del settore e con lo scopo di rilanciare la riqualificazione urbanistica ed edilizia”.

RUOLO DEI COMUNI – “Con questo piano – dichiara Belotti – vogliamo favorire un effettivo rilancio del settore edilizio, semplificando e incentivando alcuni interventi particolari come quelli riguardanti i sottotetti e le autorimesse interrate, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e il recupero delle aree dismesse”. “Sottolineo – aggiunge l’assessore al Territorio – che, nonostante un terzo dei Comuni lombardi abbia limitato la portata applicativa del precedente Piano casa, abbiamo ritenuto di mantenere la potestà di attuazione delle disposizioni di questo piano in capo ai Comuni, in coerenza con i principi ispiratori della legge di Governo del territorio lombardo”. Il Progetto di legge introduce alcune disposizioni di rinnovo, parziale e a tempo, della disciplina per il recupero e la sostituzione del patrimonio edilizio esistente, a suo tempo dettata dalla legge regionale n. 13 del 2009.

RECUPERO DELL’ESISTENTE – In particolare, il Pdl prevede la possibilità, in deroga allo strumento urbanistico, di recuperare volumi del patrimonio edilizio esistente, con un nuovo termine fissato al 31.12.2013 (art.3) per destinazioni residenziali o destinazioni ammesse dagli strumenti urbanistici, anche nel caso in cui i volumi siano seminterrati.

SOSTITUZIONE – E’ contemplata anche la sostituzione edilizia – a esclusione dei centri storici e dei nuclei di antica formazione – con proroga dei termini al 31.12.2013 (art.4). In pratica la ricostruzione di un edificio demolito può avvalersi di un incremento di volumetria fino al 35 per cento (come previsto dalla legge 13 del 2009), sempre in deroga allo strumento urbanistico.

EDILIZIA SOCIALE – Il Pdl intende anche estendere l’applicazione delle normative già previste per l’Edilizia residenziale pubblica (Erp) all’edilizia sociale, con proroga dei termini al 31.12.2014 (art.5). Tre gli interventi previsti: incremento volumetrico fino al 40 per cento degli attuali alloggi sociali; trasformazione di edifici pubblici esistenti e/o dismessi, anche non pubblici, in residenza sociale; possibilità di realizzare edilizia sociale sulle aree standard (destinate a servizi, parcheggi, verde).
Un pacchetto di norme cui Zambetti tiene particolarmente, perché “l’housing sociale è la strada giusta delle moderne politiche per la casa”.

EFFICIENZA ENERGETICA – Da registrare una prima attuazione del Decreto legislativo n. 28/2011 per incrementare l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili nell’edilizia sia privata che pubblica, mediante riconoscimento di premialità volumetriche aggiuntive a quelle già previste dal piano casa.
“Si tratta di un punto molto qualificante – nota Raimondi -, che ci pone all’avanguardia nel panorama nazionale. E’ d’altra parte in linea con le politiche complessive per l’energia e il rispetto dell’ambiente che la Regione persegue”.

ALTRE NORME – Vengono introdotte inoltre ulteriori disposizioni di incentivazione di interventi immediati sul tessuto edilizio, quali: – modifiche alla normativa per incentivare il recupero aree industriali dismesse (art. 6); – modifiche alla disciplina in materia di sottotetti per favorire il loro recupero a fini abitativi (art.8); – norme per l’incentivazione alla realizzazione di autorimesse pertinenziali a edifici residenziali (art.9); – norme per favorire la conversione di coperture in cemento amianto in coperture di tipo tradizionale (art.10); – norme che favoriscano la realizzazione degli ascensori esterni, per l’abbattimento di barriere architettoniche (art. 11).

SILENZIO-ASSENSO – Tra le novità da segnalare: il recepimento della modalità silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire, come già previsto dalla normativa statale (art. 14). La legge, come noto, detta una procedura con tempistica precisa per il rilascio del permesso di costruire. Con la legge 12 del 2005, allo scadere del termine, l’effetto era di “silenzio-rifiuto”. Ora il meccanismo si capovolge e, se il Comune non si pronuncia entro il termine prestabilito, scatta il “silenzio-assenso”.

VAS E PGT – Il Pdl conferma, infine, la competenza del Consiglio comunale ad approvare i piani attuativi conformi agli strumenti urbanistici vigenti (art. 15) e aggiorna le procedure in materia di Vas dei PGT (art. 12).

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

MERCATO

Le ultime notizie sull’argomento