A Marmomacc +8% le presenze estere da oltre 130 paesi

Marmomacc si conferma piattaforma leader mondiale per l’interscambio commerciale e la promozione della cultura della pietra. La rassegna, che ha chiuso questa sera l’edizione 2011 dopo quattro giorni di esposizione, ha registrato la presenza di oltre 1500 espositori da 60 Paesi (otto nazioni in più del 2010) e un incremento dell’8% delle presenze di operatori dall’estero con sensibili aumenti dai Paesi Arabi, India, Cina, Iran, Francia, mentre quelli provenienti da USA e Germania si confermano tra i più fidelizzati.
«Un risultato importante, soprattutto in un momento di grande difficoltà dell’economia europea e internazionale, che testimonia come le fiere siano uno dei pochi motori esistenti a servizio dell’economia reale – sottolinea il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, che è anche al vertice di Aefi, l’associazione che rappresenta le fiere italiane -. Le rassegne a carattere internazionale sono una piattaforma straordinaria per le nostre imprese, per questo è necessaria una maggiore collaborazione ed alleanza con tutte le istituzioni per dare una opportunità in più a questo settore. Con Marmomacc abbiamo portato in quattro giorni operatori da oltre 130 Paesi, con un incremento degli esteri dell’8% sul 2010 nonostante la crisi, ed espositori da 60 nazioni, 20 collettive estere e 30 delegazioni commerciali: questo è fare politica industriale».
Veronafiere spinge sull’acceleratore e in collaborazione con Confindustria Marmomacchine e Centro Servizi Marmo – Distretto del Veneto, a ottobre porta le aziende del sistema made in Italy in Arabia Saudita per l’area geo economica del Golfo e a gennaio 2012 negli USA per il mercato del Nafta. «L’attività di internazionalizzazione rivolta sia all’incoming di operatori che all’outgoing del sistema imprese attraverso le iniziative promosse dalla Fiera di Verona con i suoi brand più rappresentativi – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – risulta spesso l’unico momento di promozione sui mercati esteri per molte aziende. Per tale ragione, accanto a iniziative come il Saudi Stone Tech a Ryadh il prossimo ottobre e la partnership con la più grande manifestazione americana del settore che ha portato alla creazione della rassegna Stone Expo Marmomacc Americas di Las Vegas, in programma nel gennaio del 2012, stiamo già lavorando per creare nuove opportunità di business anche in altri paesi in Europa, nella Pensiola Arabica e nell’area Bric entro il 2014.»
«Marmomacc chiude sicuramente in positivo e si conferma appuntamento imprescindibile per tutti gli operatori internazionali. Bilancio positivo per la fiera e opportunità di rilancio anche per le aziende italiane, utilizzando tutte le leve di competitività del “made in Italy” senza trascurare la possibilità di lavorare sul tema dazi, sui quali su proposta di Confindustria Marmomacchine si è già aperto un gruppo di lavoro in ambito Euroroc proprio durante le giornate di Marmomacc», evidenzia Flavio Marabelli, Presidente Onorario di Confindustria Marmomacchine.
Importanti le presenze istituzionali: la rassegna è stata inaugurata da Catia Polidori, sottosegretario alla internazionalizzazione delle imprese e alla politica commerciale del Ministero dello Sviluppo Economico, e ha registrato numerose presenze istituzionali di grande rilievo quali la visita di Rajendra Pareek Ministro dell’industria del Governo del Rajasthan (India), del Console Generale dell’India Sanjay Kumar Verma, dell’Ambasciatore della Repubblica dell’Iraq in Italia Saywan Barzani, dell’Ambasciatore dell’Oman Said Al Harthy, del Ministro della Cultura della Georgia Nikolaz Rurua e del presidente dell’Immib, l’associazione turca degli esportatori di minerali della Turchia, Mehmet Ozer.
In generale i commenti di espositori e visitatori hanno confermato come il settore viva una fase in chiaroscuro, con mercati in forte crescita (Cina, India, Brasile e Turchia per ricordarne alcuni) ed altri ancora statici. Generale la tendenza a ricercare prodotti di qualità siano essi lavorati che macchinari. Dalle aziende italiane ma anche europee sale invece un appello al mondo politico a ragionare sul problema dei dazi che distorce pesantemente il mercato: dazi che l’Europa non applica ai prodotti stranieri ma che molti altri Paesi produttori prevedono e con aliquote anche pesanti, a difesa dei loro prodotti. Non è una questione di protezionismo, ma di parità di condizioni. Ma complessivamente il clima respirato nei padiglioni è buono, come confermano i commenti di alcune imprese specializzate nella produzione di lavorati.
«Per noi Marmomacc è sempre una vetrina molto importante – commenta Massimo Serni di Henraux, la storica azienda toscana – crediamo che la qualità e la creatività italiana, alla fine paghino; solo con le lastre non si va lontano, ci vuole un brand. L’estero per noi è fondamentale, ma siamo italiani, orgogliosi di esserlo, ed abbiamo scelto di mantenere qui la nostra azienda, è anche una responsabilità sociale. Detto questo, India, Cina, Paesi Arabi sono mercati per noi molto importanti, come anche gli Stati Uniti: certo soprattutto qui è bene che noi europei impariamo a farci pagare in tempi più ragionevoli, specie adesso che il sistema bancario è più rigido.»
«La fiera è andata bene, con una affluenza di persone davvero interessate – spiega Alessandra Malagoli di Budri -. Marmomacc per noi è la fiera di riferimento, anche se il nostro prodotto va oltre il marmo. Noi lavoriamo moltissimo con il mercato russo e arabo, e quello che presentiamo qui va oltre le richieste dei nostri clienti; lo facciamo perché ci piace e vogliamo osare. Da un punto di vista commerciale poi sono importanti anche il mercato israeliano e quello londinese. Stiamo puntando adesso anche sugli Stati Uniti, abbiamo realizzato due hotel a Las Vegas, qui c’è una fortissima richiesta di design: tutto quello che abbiamo realizzato in questi ultimi tre anni con Patricia Urquiola, piace moltissimo.»
«Abbiamo riscontrato un buon interesse, e questo grazie anche alla qualità del nostro prodotto- commenta Tomas Brolin general manager di Testi Fratelli – del resto i clienti stranieri cercano anche in questo settore il “made in Italy”, è una strada obbligata: non possiamo più pensare a prodotti di massa ma produzioni di nicchia e di alta qualità. Lì vedo che c’è un buon interesse: il futuro del mercato è difficile da dire: ad esempio il mercato statunitense da un lato sembra “morto dall’altro dà segni di vitalità. Dipende dai prodotti. Noi abbiamo una azienda in Brasile e nonostante questo sia uno degli anni peggiori per il real estate negli Usa noi viviamo oggi il miglior anno in assoluto come esportazioni dal Brasile verso l’America: abbiamo scelto di lavorare materiali di alta gamma e funziona molto bene».
Positivo il riscontro anche dei produttori di macchinari: «Quest’anno Marmomacc è andato meglio dell’anno scorso, c’è parecchia affluenza di visitatori professionali e abbiamo riscontrato un interesse notevole per le macchine da taglio multifilo – ragiona Marco Balotti di Pedrini –. Certo i mercati che danno segni di vitalità sono Brasile, India, l’area dei Paesi Arabi, gli altri sono ancora fermi».
«Abbiamo lavorato dalla prima mattina a pieno ritmo con moltissime visite e sembra ci sia la voglia di rialzare la testa – racconta Sergio Saronni, direttore vendite Italia di Breton- Negli ultimi anni si è vista la necessità di andare all’estero, a fronte di un mercato interno stagnate, ma questo non deve essere visto necessariamente come un fatto negativo. Come Breton cerchiamo di migliorare i prodotti, abbiamo appena acquisito Bidese Impianti e abbiamo così aggiunto il settore del taglio a filo che non avevamo prima».
«Siamo contenti, basta guardare l’elenco dei contatti presi qui a Marmomacc- sorride Giancarlo Tonini membro del comitato esecutivo di MarmiCarrara- e le prospettive sono incoraggianti: anche dai paesi che quest’anno poco presenti, come alcuni del Nord Africa, giungono le prime richieste di macchinari per riprendere a lavorare. Come segnali generali direi che qui a Marmomacc abbiamo registrato una maggiore ricerca di lavorati di qualità e sul fronte dell’estrazione la richiesta di cave che possano garantire nel tempo volumi certi di produzione.»
Tra le aziende che offrono prodotti per la lavorazione della pietra Mapei e Fila sono nomi molto conosciuti: «Sicuramente la nostra impressione di questa edizione di Marmomacc è positiva abbiamo avuto numerosi visitatori e contatti importanti sia dall’Italia che dall’estero- conferma Metella Iacovello di Mapei- in generale il nostro gruppo è cresciuto negli ultimi mesi e questo significa che l’edilizia qualche segnale di vitalità lo sta dando.»
«La manifestazione per noi è andata molto bene, sia per i contatti con i clienti italiani sia per l’approccio di clienti nuovi- sottolinea il presidente di Fila Industrie Chimiche Beniamino Pettenon- anche il mercato straniero ha dato segnali positivi. In tanti sono venuti a cercarci. Noi lavoriamo molto in Francia Germania e Gran Bretagna e siamo molto attenti ad alcuni mercati emergenti nell’est europeo, e spostandoci più ad est sicuramente l’India è una opportunità molto importante. A livello di export anche il Medio Oriente per noi è significativo. La Cina è una grande opportunità ma in questo momento lo sbarco su questo mercato immenso per noi è ancora in una fase di studio.»

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