Ance Sicilia segnala un avanzo di oltre 4 miliardi di euro

A ciò si aggiungono le nuove opere già progettate, finanziate e cantierabili, per circa 5 miliardi di euro, che non vengono poste in gara; i ritardi, fino a tre anni, nel rilascio delle autorizzazioni; la mancanza di investimenti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici; la fiscalità sottoposta a continue fluttuazioni.

”Tutti elementi di profonda incertezza che spingerebbero chiunque a emigrare”. L’Ance Sicilia, invece, ”vuole provare a invertire la rotta e a passare dalle incertezze alle ”In Certezze”, attraverso un serrato e propositivo confronto col governo regionale che metta, su un piatto della bilancia, la certezza di una pianificazione strategica fatta di riforme strutturali sostenute da investimenti seri e coerenti; e, sull’altro piatto, la voglia delle imprese di guardare in faccia la crisi e di cercare di superarla avvicinando la domanda e l’offerta tramite aggregazioni di interessi comuni e migliorando la qualita’ dei servizi e delle tecnologie”. Un processo che Ance Sicilia vuole promuovere e guidare anche in vista dei sacrifici ai quali pure l’Isola con le sue amministrazioni pubbliche dovrà sopportare a seguito della prossima manovra finanziaria nazionale

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