Modello Risiko

Si chiama "modello risiko" il programma che la fondazione Cima di Savona sta diffondendo in Libano, dove il problema del fuoco fuori controllo, capace di distruggere centinaia di migliaia di ettari di vegetazione, e' molto sentito. Da qualche settimana Cima, in collaborazione con la Protezione civile e la Cooperazione italiana, che ha offerto un finanziamento di 300 mila euro, sono impegnate in un ampio piano di "istruzione" che riguarda il governo di Beirut e le articolazioni tecniche della protezione civile.
La task force italiana sta trasmettendo alla autorita' locali le proprie conoscenze in materia di incendi con l'obiettivo di ridurre drasticamente il fenomeno in Libano. "Il modello risiko – ha spiegato Luca Ferraris, vicepresidente di Cima – consiste nella definizione di sistemi previsionali in grado di anticipare gli eventi incendiari sul territorio. Attraverso osservazioni, simulazioni, ispezioni, controlli meteorologici e territoriali, costruiamo un mappa con i punti a piu' alto rischio e interveniamo".
In questo modo e' possibile prevenire una grande quantita' di eventi. "Se ci accorgiamo che una zona e' a rischio per il caldo o lo stress eccessivo delle piante – ha raccontato ancora Ferraris – attiviamo una serie di precauzioni. Vale a dire, ad esempio, il divieto di fuoco a fini agricoli".
In Italia questi accorgimenti hanno ridotto in maniera significativa gli incendi nelle zone piu' esposte del sud Italia.
In questa fase, spiegano dal Cima, una delegazione italiana della Protezione civile si trova a Beirut per spiegare agli interlocutori coinvolti nel progetto i sistemi di lavoro delle squadre di volontariato italiano che, con la loro tempestivita', risolvono molte situazioni critiche. Si calcola infatti che un intervento entro i primi venti minuti sia capace di domare un incendio boschivo praticamente all'istante.
Il piano "risiko" dovrebbe essere completato entro la fine dell'anno quando sara' organizzata una serie di simulazioni anti-incendio su territorio libanese.

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