Al fuoco: brucia l’alluminio composito

Un incendio si è sviluppato su un grattacielo di 40 piani con oltre 200 tra appartamenti di lusso ed uffici.
Il rivestimento in pannelli compositi d’alluminio con cuore non resistente al fuoco ha favorito l’estendersi delle fiamme. 3 ore di lavoro per estinguere l’incendio. Fortunatamente non ci sono state vittime.
In seguito a questo pericoloso incidente, si è creato un vasto movimento d’opinione nel paese volto a proporre una revisione degli standard da applicare all’edilizia, tant’è che è già stata prevista una nuova regolamentazione entro la fine del 2011.

Evitare queste situazioni pericolose è possibile, basta scegliere i materiali giusti.
Dmax, alluminio verniciato a liquido ad alto spessore, è la risposta più immediata e semplice.
Si tratta, infatti, di un rivestimento metallico che resiste al fuoco, essendo classificato come materiale di classe A1 dalla normativa europea EN 13501-1, ossia non combustibile di prima classe. L’alluminio solido è assolutamente a prova di fuoco, non può in alcun modo propagare incendi né mettere in pericolo vite umane con esalazioni di gas tossici o fumo.

Il cuore plastico che costituisce i pannelli di composito è solitamente in polietilene.
Se si pensa paragona al gasolio, 1 kg di polietilene ha un carico di incendio comparabile a 1 kg di gasolio, cioè circa 11000 Kcal. Quindi un solo metro quadrato di facciata con composito, raggiunto dalle fiamme alimenta l’incendio come 2,76 kg di gasolio ovvero: 1000 mq di facciata rivestita con composito di 4 mm hanno un carico di incendio comparabile a 3800 litri di gasolio o benzina , anche se la velocità di combustione è diversa.

Consiglia questo comunicato ai tuoi amici