La produzione di calcestruzzo preconfezionato scende del 26,4%

Così il Presidente di ATECAP Silvio Sarno commenta i dati emersi dall’ultimo Rapporto elaborato dal CRESME su “Il mercato del calcestruzzo preconfezionato negli anni della crisi”, presentato a Roma all’assemblea annuale dell’Associazione dei produttori di calcestruzzo.
“Sono molti gli impianti che hanno fermato la produzione – prosegue Sarno – e il CRESME ci dice che il consumo di calcestruzzo è sceso del 26,4%, riducendosi di oltre un quarto in tre anni. Si tratta di una riduzione eccezionale, superiore allo stesso rilevante trend negativo registrato dall’intero settore delle costruzioni in termini di investimenti. Un calo che il Cresme ha stimato in un 18% circa in tre anni”.

Il lungo ciclo negativo caratterizza l’intero mercato delle costruzioni, che ha visto nel 2009 il momento peggiore dal secondo dopoguerra con un calo degli investimenti del 9,8% (-7,9% per la Contabilità Nazionale). Come si legge nel Rapporto, con il 2010 si è chiuso il sesto ciclo edilizio dal secondo dopoguerra e un altro anno di caduta, anche se più modesta, per tutti i settori delle nuove costruzioni: residenziale, non residenziale e opere del genio civile. Il 2010 e in parte il 2011 sono gli anni della “resa dei conti”: in termini occupazionali, in termini di capacità competitiva delle imprese, in termini di selezione.
L’analisi dei bilanci 2009 ha mostrato una situazione molto difficile per le industrie produttrici e per i distributori di materiali. I processi di razionalizzazione e di riduzione dei costi, sulla base di una ripresa modesta, porteranno le imprese a rimanere leggere, migliorando l’efficienza. Non ci sarà quindi una ripresa dell’occupazione.

Gli effetti della crisi e della contrazione della domanda hanno determinato nel 2010 un calo dell’impiego nazionale di calcestruzzo al di sotto dei 100 milioni di mc, con un assestamento di poco al di sopra dei 98 milioni. Rispetto al 2007 la riduzione è stata intorno ai 25 milioni di mc, pari al 20,3%. Per quanto riguarda il calcestruzzo preconfezionato, i consumi sono passati da oltre 75 milioni di mc a 54 milioni e 380mila mc, con una perdita rispetto al 2007 di circa 21 milioni di mc e con una contrazione produttiva del 26,4%. La produzione per impianto è scesa mediamente da quasi 30 milioni e mezzo di mc a poco più di 20 milioni.

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