L’industria europea delle macchine da cantiere torna a crescere

La ripresa, infatti, è realtà in alcuni paesi, Germania, Francia e Gran Bretagna ad esempio, mentre altri, come l’Italia mostrano un mercato stagnante, o ancora in perdita come accade in Spagna.
«Il turnover del 2010 è cresciuto del 18% – spiega da Samoter il vicepresidente del Cece (l’associazione europea dei costruttori) Johann Sailer – attorno ai 22 miliardi di euro e le prospettive per quest’anno sono di un ulteriore aumento dell’11%. Non compensiamo le perdite accumulate dall’inizio della crisi economica mondiale, nel 2008, ritorniamo solo ai livelli del 2005, ma questo è senza subbio un segnale positivo».
Se analizziamo la crescita per paese, oltre a Germania, Francia e Gran Bretagna paese che ha visto crescere il fatturato del settore addirittura del 57%, ( ma ovviamente partendo da un livello più basso della media) anche la Finlandia ha segnato buone performance. In difficoltà soprattutto la Spagna, che continua a perdere il 19%. L’Italia è in difficoltà e il Cece stima che l’aumento del fatturato per il 2011 possa essere valutato tra l’1 e il 2%.
Se si prende in considerazione, invece, il valore dei principali mercati nazionali nel 2010 la Gran Bretagna ha segnato una crescita del 44%, seguita dalla Francia con il 22% e dalla Germania con il 17%. Perdono la Spagna, addirittura -31% e l’Italia con un -10%. E le prospettive per il 2011 sono di una crescita attorno all’ 1-2 % con l’eccezione del mercato tedesco che salirà del 10%.
Significativo anche il “sentiment” delle imprese, rilevato dall’associazione: in molti mercati europei la percentuale degli imprese che si aspettano per l’immediato futuro vendite stabili o in calo è ancora alto ( il 62% in Italia, il 76% in Spagna ma anche in Gran Bretagna la percentuale rimane al 54%) però il “Barometro”, la rilevazione mensile del Cece sulla dinamica del settore, per la prima volta da due anni a questa parte evidenzia una maggioranza di opinioni positive.

Il Cece sottolinea anche come solo il governo italiano abbia varato dei sostegni al settore e ha annunciato di aver avviato un confronto con la Commissione Europea per ottenere una maggiore flessibilità nella applicazione della direttiva emissioni. «Abbiamo chiesto che si tenga conto di una cosa evidente a tutti- spiega Gianni Duri- e cioè che la quota del 20% di macchine non conformi alla Tier 4A che le imprese possono immettere sul mercato per smaltire i magazzini è stata stabilita prima della crisi quando i volumi del mercato erano il doppio di quelli attuali. Quindi o aumentiamo il tempo di validità di questa agevolazione o aumentiamo la percentuale. Ma bisogna deciderlo subito entro le prossime settimane».

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