Aldo Cibic protagonista del secondo appuntamento di TALKING IED

Sarà il designer vicentino Aldo Cibic il secondo ospite del ciclo Talking IED, le conferenze pubbliche dell’Istituto Europeo di Design che invitano personaggi del mondo delle professioni creative a sviluppare una riflessione sul tema di ricerca dell’anno accademico: Creative Commons.

Il concetto di Creative Commons, la licenza innovativa per la tutela del diritto di autore che nasce dalle nuove forme di scambio, condivisione e manipolazione nell’era della connettività, può essere applicato al campo di indagine del Design, dell’Urbanistica e dell’Architettura?

Aldo Cibic affronterà il tema prendendo spunto dal suo ultimo lavoro presentato alla XII Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, Rethinking Happiness, nato con un manifesto dagli obiettivi ben precisi dove si esprime l’esigenza di un’azione creativa attuata in una prospettiva multidisciplinare applicata alla produzione e alla progettazione.
Per usare le parole dello stesso Cibic “Abbiamo di fronte un futuro in molti casi pieno di incertezze, ma nello stesso tempo conosciamo molti dei nostri problemi, l’elenco è lungo, per citarne alcuni si va dall’integrazione alla sicurezza personale, alimentare, energetica, economica, ai rifiuti, alle risorse, al degrado delle periferie etc. Per esorcizzare le nostre paure dobbiamo trovare il modo di agire con una progettualità sensibile, creativa e articolata che produca idee, proposte, risposte in grado di far intravedere la possibilità di una vita dignitosa per noi, per i nostri figli e per chi ci sta intorno. È un’idea di felicità che ci costruiamo rimboccandoci le maniche, e che è fatta da persone diverse che si mettono insieme per generare nuove comunità in cui riconoscersi.”

Il progetto di Rethinking Happiness si concretizza in quattro storie di nuovi luoghi raccontati attraverso grandi modelli iperreali, foto e disegni che mettono in relazione persone, professioni, esperienze.
Da Superbazar, spazio pubblico dove vivere e incontrarsi nella periferia di Milano, a Urbanismo Rurale, un parco rurale di 4 kmq abitato da 8000 persone con residenze a bassa densità a un’ora da Shanghai, preservando l’agricoltura e offrendo spazi verdi agli abitanti. Da Nuove comunità, nuove polarità, un piccolo centro ai piedi delle Alpi dove un’azienda internazionale sposta il suo quartier generale dove far lavorare giovani creativi multietnici, a Un campus tra i campi, un trust di 250 giovani cervelli nella laguna veneta che sopravvive in una condizione di autosufficienza energetica e alimentare.

Creative Commons è anche questo: stimolare osservazioni, idee, riflessioni, proposte in grado di delineare specifici elementi della progettazione arrivando ad attivare dinamiche sociali ed economiche.
Come scrive uno dei più grandi artisti della Land Art, Robert Smithson, non possiamo fare a meno di vedere le cose in una molteplicità di relazioni, non come oggetti isolati, poiché con l’affermarsi del paradigma della complessità, della sensibilità ecologica e delle nuove tecnologie della connettività digitale ogni azione e prodotto dell’attività umana non può non essere pensato, compreso e valutato che in una fitta rete di relazioni sistemiche, prima su tutte quella tra la vita e la morte di un prodotto e i suoi effetti sull’ecosistema ambientale e sociale. Ogni prodotto di ogni azione umana è in quest’ottica parte di un bene comune, influisce su un destino comune, tiene insieme una collettività di produttori e consumatori che sono dispersi sulla superficie del pianeta.

Aldo Cibic – TALKING IED

24 marzo 2011 – h 18 Via Alcamo 11 – IED Roma

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