La sicurezza ti premia

La sicurezza ti premia è un concorso rivolto agli operai del cantiere Porta Nuova Garibaldi di Milano. La competizione, prima in Italia nel suo genere, riguarda l’elaborazione, da parte dei singoli lavoratori coinvolti, di nuovi progetti sulla sicurezza nel luogo di lavoro.
L’obiettivo è duplice: coinvolgere gli operatori nelle decisioni che li riguardano e premiare le idee che rendono più sicuro un ambiente di lavoro che troppo spesso si trasforma in teatro di incidenti. L’iniziativa è partita il 25 gennaio e proseguirà fino al 25 febbraio, termine ultimo per la presentazione dei progetti. A idearla è stato l’Ing. Giuseppe Amaro della Gae Engineering srl, esperto nella gestione della sicurezza nell’ambito delle attività lavorative ed in particolare nei cantieri edili, in collaborazione con Avventura Urbana srl, società esperta in progettazione partecipata. Si tratta del culmine di un programma più vasto denominato Sicurezza partecipata che mira a promuovere una nuova concezione della sicurezza in cantiere. La sperimentazione dell’innovativo progetto viene promossa per la prima volta nel cantiere Porta Nuova Garibaldi, con il supporto di Hines Italia e di Colombo Costruzioni, rispettivamente il principale investitore e il general contractor dei lavori.

“A un certo punto della mia carriera – spiega Giuseppe Amaro – mi sono chiesto come mai, nonostante tutte le regole, le attenzioni e lo sviluppo delle attrezzature, continuassero a verificarsi comportamenti divergenti rispetto alle linee di indirizzo dettate. La mia risposta è stata che forse a mancare fosse il “collante”, che tiene insieme e fa funzionare tutte le regole: esattamente come all’interno di un acquario la componente liquida tiene insieme quella solida (i sassi), nell’ “operare in sicurezza” è necessario un collante che ben si adatti a tutti gli elementi in gioco e che renda il sistema sicuro.
Per risolvere la questione, si trattava di mettere in atto un processo che doveva necessariamente passare attraverso la conoscenza dei motivi che portavano alle deviazioni, e quindi delle condizioni e delle criticità affrontate ogni giorno da tutti gli operatori del cantiere.
La collaborazione con Avventura Urbana che si occupa di processi partecipativi anche applicati all’ambito della progettazione, ci ha permesso di mettere a punto un’analisi di ascolto e il coinvolgimento dei lavoratori in focus group con l’obiettivo di individuare tutte le caratteristiche dei componenti, in modo da trovare il miglior collante.
Questo ha dato vita – conclude Amaro – ad un procedimento in cui tutti, indipendentemente dal ruolo o dal livello, possono esprimere le proprie idee e nel quale ci si impegna ad analizzarle e renderle operative per migliorare il lavoro e ottenere il massimo livello di sicurezza attesa”.

“La progettazione partecipata – conferma Iolanda Romano di Avventura Urbana – vuol dire tirare fuori il meglio dalle teste di una collettività, in questo caso chi progetta e chi realizza un’opera. Spesso i progettisti, sia degli edifici che della sicurezza, sono limitati dal proprio approccio stilistico o estetico e non hanno le competenze per immaginare come eseguire un dettaglio nel modo migliore e al minor costo. Inoltre il progetto è una fotografia statica, mentre il cantiere è un organismo in continua evoluzione. Se si riesce a dare un ruolo attivo e a valorizzare la creatività di chi opera al suo interno, il progetto ne esce rafforzato e la sicurezza aumenta”.

Valore sociale: un nuovo modo di percepire la sicurezza
Il concorso vuole capovolgere il modo di vivere la sicurezza in cantiere. Gli operai avranno infatti la possibilità di dire la propria sullo svolgimento del lavoro, avanzando delle proposte per migliorarne la conduzione. Perché, se è vero che in Italia esistono molte leggi a tutela degli operatori, si tratta spesso di norme confuse e a volte difficilmente applicabili. Nessuno lo sa meglio di chi le deve vivere nella sua attività lavorativa quotidiana. E quindi nessuno è più qualificato per dare dei suggerimenti e proporre soluzioni. “Il metodo dell’ascolto attivo in cantiere – spiega Iolanda Romano – ha consentito una lenta conquista di uno sguardo diverso sulle cose, ha permesso di vivere insieme agli operai e ai capocantiere quei momenti in cui scelgono la via più breve per compiere un’operazione, anziché la procedura in sicurezza. Questo ha portato ad una condivisione attiva di tutte le criticità e alla creazione di uno spirito propositivo, volto a cercare nuove soluzioni più facili da applicare”.
Dal 25 gennaio al 25 febbraio tutti coloro che la mattina si alzano all’alba per prestare servizio in una delle ditte coinvolte negli scavi di Porta Nuova Garibaldi a Milano possono mettere nero su bianco le proprie idee. E contribuire a migliorare il sistema della sicurezza sul lavoro.

Originalità: un prototipo da replicare
La sicurezza ti premia rappresenta il primo esperimento di gestione attiva della sicurezza in Italia. Per la prima volta gli operai sono chiamati a far sentire la propria voce su un argomento che li riguarda così da vicino. Il progetto si basa su un nuovo modello di gestione della sicurezza in cantiere, caratterizzato dal superamento della tradizionale ottica prescrittiva (la sicurezza che vieta e sanziona) in favore di un approccio per obiettivi e prestazioni (la sicurezza che incentiva e premia). Si tratta di un programma che mira ad adattare strumenti normativi, come ad esempio il Piano di sicurezza, ai problemi pratici della messa in opera e dell’esecuzione dei lavori. Un processo articolato in tre fasi da attuare prima della cantierizzazione: l’ampliamento delle conoscenze tramite la raccolta delle idee; l’individuazione delle criticità; la definizione di modalità di interazione adeguate alla realtà produttiva.
“Con il progetto Sicurezza partecipata abbiamo raccolto il punto di vista e le opinioni degli operai – sottolinea Giuseppe Amaro -. Ora vogliamo fare un passo avanti e premiare le idee migliori per rendere le attrezzature, le procedure e le comunicazioni che riguardano la sicurezza più comprensibili, efficienti, comode e semplici da usare. Ci auguriamo che questa esperienza costituisca un prototipo da replicare prima dell’avvio di nuovi lavori”.

Come si svolge il concorso
Sono tre le categorie per le quali i lavoratori possono presentare le loro proposte:
– miglioramento dei dispositivi di protezione individuale o delle attrezzature (per rendere più sicuri, comodi, leggeri e facili da indossare in tutte le condizioni caschi, guanti, occhiali ma anche imbrachi, carrucole, ganci, etc);
– miglioramento delle procedure di sicurezza (per rendere più visibili i pericoli o risparmiare tempo senza ridurre la sicurezza nella realizzazione di parti dell’opera, nella costruzione di protezioni, nella segnalazione di pericoli, nell’uso di scale e trabattelli, etc);
– miglioramento della comunicazione in cantiere (per rendere più chiari per i lavoratori i cartelli, le segnalazioni dei pericoli e le informazioni importanti sulle opere in corso e sulle procedure da seguire, soprattutto per i lavoratori di nazionalità e lingua straniera).
Gli operai che parteciperanno al concorso potranno avvalersi dell’aiuto di un facilitatore per chiarire eventuali dubbi e compilare la scheda di presentazione del proprio progetto.
Per ciascuna delle 3 categorie sono previsti 2 premi: il primo di 1.200 euro; il secondo di 700 euro.
Tra tutti i partecipanti che avranno raggiunto un punteggio minimo di 6, verrà inoltre estratto a sorte un premio di 500 euro. Infine, la giuria premierà con un Apple iPad l’idea più innovativa e creativa.

La premiazione si svolgerà intorno alla metà di marzo nel corso di un incontro pubblico. Le proposte che dimostreranno di essere migliorative di alcune delle disposizioni esistenti, sia all’interno del cantiere che sul piano normativo, saranno laddove possibile applicate e altrimenti trasferite dagli organizzatori alle istituzioni e organismi preposti alla sicurezza sul lavoro.

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