Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara compie 75 anni

Il 20 ottobre scorso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ha compiuto 75 anni. La complessa operazione di restauro completata nel 2010 ha interessato la struttura, le decorazioni pittoriche e il giardino, con l’obiettivo di riportare il palazzo al suo antico splendore e renderlo pienamente fruibile dal pubblico.
Nel corso dell’ultimo anno, Palazzo Costabili detto “di Ludovico il Moro”, sede dal 1935 del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, è stato al centro di una serie di iniziative tese a restituirgli il primato culturale che gli spetta, dall’apertura di ulteriori spazi espositivi alla realizzazione di nuovi allestimenti, inclusi un nuovo apparato didattico e la riproposizione della “Sala delle piroghe”.

La riapertura dello spazio espositivo dedicato alle imbarcazioni monossili è avvenuta il 15 maggio in occasione della “Notte dei Musei” mentre risale al 10 giugno l’inaugurazione del nuovo allestimento della Sala degli Ori realizzato con la collaborazione tecnica di Bulgari.
Il 18 giugno è stato infine inaugurato il Giardino neo-rinascimentale di palazzo Costabili, straordinario esempio di giardino formale storico ferrarese, restituito alla pubblica fruizione dopo un complesso restauro realizzato sulla base di rigorose indagini storico-archivistiche, agronomiche, palinologiche ed archeologiche.

In occasione dei suoi tre quarti di secolo, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ha anche inaugurato i nuovi pannelli che illustrano sia il percorso archeologico del museo che quello storico-architettonico del palazzo che lo ospita.
L’intervento museografico e didascalico, realizzato da Museiamo, è strutturato in modo da fornire una comunicazione di base, realizzata con essenziali pannelli in vetro consonanti con l’architettura delle sale, che sarà a breve affiancata da stendardi e grandi pareti scenografiche di forte impatto visivo. Formati, caratteri e testi sono progettati in modo da commisurare la leggibilità delle informazioni ai diversi livelli di fruizione da parte dei visitatori.

In dirittura d’arrivo anche un percorso per immagini leggibile anche in braille, cui è affidata la chiave di lettura del fantastico mondo iconografico raffigurato sulla ceramica attica di Spina, e l’esperienza tattile che conclude la visita nella sala relax, progettata per permettere anche agli ipo e non vedenti la fruizione del Museo.
Comunicare il “fenomeno” Spina in modo da coniugare tecnologia e tradizione, in maniera forte e immediata ma nel rispetto del contesto e con chiarezza e semplicità, è stato l’obiettivo primario di questa serie di interventi che ha coinvolto diverse professionalità, archeologi e architetti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed esperti di comunicazione museale.

www.archeobologna.beniculturali.it

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