250 professionisti a Udine per la L.R. 16/2009

Si è svolto l’incontro per la disamina degli effetti derivanti dal primo periodo di applicazione della L.R. 16/2009, sulle “Norme per la costruzione in zona sismica e per la tutela fisica del territorio”, organizzato dalla Commissione Strutture dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Udine, coordinata dall’Ing. Alessandra Gubana.
L’iniziativa si è rivelata di grande interesse per gli oltre 250 professionisti partecipanti e si è svolta con il contributo dei componenti dell’Organismo tecnico regionale, cui compete la verifica sull’osservanza delle norme tecniche per la costruzione in zona sismica relativamente al territorio della provincia di Udine. Soprattutto essendo emerso che, in questi primi mesi di applicazione della legge regionale, si sono indubbiamente registrati alcuni problemi legati sia alla applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni (DM 14/01/2008), normativa complessa e non sempre di facile ed univoca interpretazione, sia alle nuove modalità procedurali di deposito, controllo ed invio delle autorizzazioni sui progetti strutturali.

L’incontro è stato quindi l’occasione per sottoporre all’attenzione dell’Organismo regionale ed alla Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici, i punti più critici emersi dalla viva testimonianza dei partecipanti.
Fra tutti, la necessità di rendere più tempestivo, e di conseguenza meno gravoso, il processo di comunicazione dell’avvenuto esame progettuale da parte dell’Organismo tecnico, garantendo che le informazioni raggiungano tutti gli interessati alla realizzazione dell’opera (Committente, Progettista strutturale, Collaudatore in corso d’opera, Appaltatore), cosa che oggi non avviene in quanto dalle comunicazioni restano esclusi il progettista e il collaudatore.
Con altrettanta forza è stata sottolineata la totale contrarietà degli ingegneri al recente emendamento alla legge che ha cassato qualsiasi tipo di verifica preventiva sui progetti strutturali degli interventi per la zona 3, ovvero le aree a bassa sismicità.
Su questo punto la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri ha una posizione molto chiara: la sicurezza del costruito e la qualità progettuale sono temi complementari e obiettivi irrinunciabili; non vanno aboliti i controlli, quanto piuttosto andrebbero ripensati modalità e meccanismi attraverso i quali si attuano. Mantenendo l’obbligo di revisione di tutti i progetti relativi ad opere strategiche e rilevanti dal punto di vista del collasso in caso di sisma, potrebbe essere graduata diversamente, in funzione alla sismicità della zona, la percentuale dei controlli sulle altre opere, che non dovrebbero essere perciò aboliti in nessun caso.

Dal momento che l’adeguamento dell’impostazione del loro lavoro ai dettami delle norme tecniche per la costruzione in zona sismica, così come definite dalle normative vigenti, richiede un notevole impegno e che la fase di transizione non si è ancora conclusa, l’Ordine degli Ingegneri di Udine si sta impegnando, di concerto con gli altri Ordini degli Ingegneri della nostra regione, per trovare soluzioni alle difficoltà di natura procedurale. Infatti, vista l’ottima riuscita di questa prima iniziativa, tra qualche mese potrà essere programmato un ulteriore incontro per monitorare l’evolvere della situazione.

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