Lombardia, il valore delle opere pubbliche nel 2010 supera i 5 miliardi

E’ la Lombardia la Regione che registra il valore più elevato di opere pubbliche quella che emerge dal Rapporto Congiunturale Cresme sul mercato delle costruzioni presentato a Veronafiere nell’ambito del Construction Day, l’annuale appuntamento che riunisce esponenti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale ed i professionisti del settore.
Le ricerche e gli studi del Cresme, (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio) per la loro autorevolezza e scientificità, sono da oltre 40 anni un punto di riferimento per tutto il settore delle costruzioni.
Il Rapporto Congiunturale segnala una forte crescita del mercato dei lavori pubblici: secondo i dati elaborati dal Cresme i bandi pubblicati quest’anno sono 1.545 e il valore complessivo si attesta a 5.187 milioni di Euro, dati che mettono la Lombardia rispettivamente al secondo posto per numero e al primo posto per valore delle gare, con la Regione Sicilia molto distaccata con 2.863 milioni di Euro.
Meno entusiasmante la classifica che registra il numero di transazioni sul mercato immobiliare, dove figura solo Milano (al secondo posto): 18.484 operazioni, quasi il 5% in più rispetto all’anno scorso.
Segnali quindi di una certa ripresa del mercato immobiliare nel capoluogo lombardo ma da valutare con cautela a livello regionale, dato che nella stessa classifica Bergamo e Pavia figurano tra le città che rispetto al 2009 hanno registrato il maggior decremento nel numero di transazioni.
Lombardia che torna da record se si analizza il Project Financing, dove conta ben 337 progetti avviati nel solo periodo gennaio settembre 2010. e 252 iniziative nel 2009.
In generale comunque, e non solo in Lombardia, il mercato dei lavori pubblici si sta trasformando spostandosi sempre più su forme innovative: basta pensare che nel 2002 gli appalti tradizionali di sola esecuzione erano il 97% del totale e rappresentavano il 78% del valore in gare, solo sette anni dopo le stesse quote sono scese all’82% e al 41% del totale.

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