Ance: investimenti -18%, nuove case -34%

Nel Sud e nelle Regioni si raggiungono picchi del 50% di imprenditori che denunciano un freno al credito. Inoltre, a soffrire di piu’ sono le piccole imprese, con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro. Il problema di liquidita’, sottolinea l’associazione dei costruttori, sconta anche la difficolta’ di vedere soddisfatti i propri crediti verso la pubblica amministrazione. “Il sistematico ritardo nei pagamenti – spiega l’Ance – ha sottratto liquidita’ alle imprese di costruzione impegnate nella realizzazione delle opere pubbliche. In alcuni casi e’ la sopravvivenza stessa delle imprese che viene messa a rischio dalla sottrazione di risorse finanziarie determinata dai ritardi. In molti altri, la mancanza di certezza nei tempi di pagamento impedisce agli operatori economici di procedere all’indispensabile programmazione delle proprie attivita’”. Quasi la meta’ delle imprese Ance denuncia ritardi medi che superano i 4 mesi oltre i termini contrattuali, con punte di ritardo che toccano i 2 anni. Sono soprattutto le imprese piu’ piccole a incontrare difficolta’ nel riscuotere i crediti vantati.
Un altro elemento di difficolta’ segnalato dall’Ance e’ dato “dal progressivo disimpegno dello Stato nella realizzazione delle opere pubbliche, testimoniato dal calo di risorse stanziate per nuove infrastrutture”. Dall’analisi del disegno di legge di stabilita’ 2011 emerge una riduzione del 14% rispetto all’anno precedente, “un calo pesante che si somma a quelli altrettanto significativi registrati nel 2009 (-13,4% rispetto al 2008) e 2010 (-9,8%)”. Complessivamente, secondo l’associazione, le risorse per nuove infrastrutture sono diminuite del 30% nel triennio 2009-2011. Accanto a questo si registra una concentrazione delle risorse per infrastrutture in pochi capitoli di spesa. Il disegno di legge di stabilita’ per il 2011, osserva l’Ance, “non prevede inoltre alcun contributo in conto capitale per l’Anas. La mancanza di fondi ordinari per l’ente stradale blocca la continuita’ delle risorse necessarie per la programmazione, la realizzazione e la manutenzione di nuove opere, per lo piu’ di piccola e media dimensione. Da segnalare anche i tagli alle risorse per l’edilizia sanitaria (-1,8 miliardi di euro nel biennio 2011-2012 rispetto alle previsioni) e alle Ferrovie dello Stato (-922 milioni nel triennio 2011-2013)”. Infine per l’Ance, la diminuzione degli stanziamenti per nuove infrastrutture a livello nazionale si accompagna a una progressiva riduzione degli investimenti locali.

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