Storia di Acciaio: i volti delle Acciaierie di Bolzano

Benché nei decenni la presenza delle Acciaierie a Bolzano abbia suscitato sentimenti controversi e contrapposti nella realtà locale, lo stabilimento costruito a Bolzano sud nel 1935 dal gruppo industriale lombardo Falck su invito di Benito Mussolini, contribuì a modificare il territorio ed il tessuto sociale locali. Allo sviluppo dello stabilimento siderurgico delle Acciaierie sono altresì legate le vicende familiari di numerosi cittadini che per generazioni hanno trovato impiego nella fabbrica bolzanina. Si tratta, quindi, di storie di uomini e di donne che si allacciano al radicamento della comunità italiana in Alto Adige, un cammino che è importante restituire a tutta la comunità.
Operando una selezione dei materiali facenti parte della “Raccolta Acciaierie” consegnata per la conservazione alla Biblioteca provinciale italiana “Claudia Augusta” BPI dalla famiglia Amenduni, nuova proprietà della Acciaierie dal 1995, e avvalendosi di materiali realizzati in seguito, gli storici Andrea Bonoldi e Vanja Zappetti hanno allestito la mostra “Storia di Acciaio: i volti delle Acciaierie di Bolzano”. La BPI ha raccolto le foto, le “ha fatte parlare”, ha fornito le  informazioni per costruire un percorso ed una ricerca da parte degli storici, ha realizzato video e ha concepito ed organizzato gli eventi collaterali alla mostra.
Per il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini “proprio in un momento di crisi economica come questo, in cui ci si interroga sul futuro, promuovere due mostre dedicate all’industrializzazione locale significa non perdere di vista l’importanza e il ruolo decisivo giocato dalle Acciaierie nel corso della nostra storia”. L’intento delle mostre, infatti, è quello di sottolineare l’importanza ed il ruolo che le Acciaierie hanno avuto nella storia locale per gli italiani e per tutta la comunità altoatesina dal punto di vista economico e sociale.
Realizzata grazie alla collaborazione di vari enti, in primis della Biblioteca provinciale italiana "Claudia Augusta", la mostra si snoda nelle due sedi espositive bolzanine del Centro culturale Trevi e del Circolo culturale Don Bosco.
Presso il Centro culturale Trevi, in via Cappuccini 28, (lunedì 14.00-18.30, martedì, mercoledì, venerdì 10.00-12.30 e 14.00-18.30, giovedì 10.00-20.00, altri giorni su appuntamento: tel. 0471 300980) sarà esposta una selezione di 127 fotografie, suddivise in cinque sezioni tematiche: origini, evoluzione tecnologica e produttiva, funzione sociale, dimensione lavoro, pubblicità e fiere, e lavorazioni attuali. Nel percorso perimetrale, in postazioni video saranno proposte le interviste televisive a testimoni eccellenti tra gli ex dipendenti e gli anziani delle Acciaierie, una vera e propria memoria dello stabilimento bolzanino e dei primordi dell’industria siderurgica a Bolzano. Tra i filmati in mostra vi saranno anche gli spot pubblicitari aziendali, tra i quali quelli della “Lama Bolzano” con il mitico Tenente Sheridan interpretato dall’attore Ubaldo Lai.
Il Circolo culturale Don Bosco, presso il Centro Syn, in piazza Don Bosco 21, (lunedì-sabato 14.00-18.30, domenica 10.00-12.00, mattino su appuntamento: cell. 3343011973) ospiterà una trentina di altre fotografie ed una serie di filmati diversi, fra cui alcuni documentari di propaganda degli anni ‘70/’80 riferiti alla lavorazione dell’acciaio; uno spazio video proporrà la registrazione dello spettacolo “Acciaierie” prodotto dal Teatro Stabile nel 2009
I percorsi espositivi saranno documentati in catalogo ed accompagnati da un fitto programma di incontri di approfondimento presso la Biblioteca provinciale italiana "Claudia Augusta", in via Mendola 5 a Bolzano, che lo ha predisposto.
L’inaugurazione avverrà giovedì 23 settembre 2010, alle ore 18.00 presso il Centro Trevi e a seguire alle ore 19.30 presso il Circolo culturale don Bosco a Bolzano. L’ingresso ai percorsi espositivi, aperti al pubblico fino al 22 ottobre 2010, è gratuito.
Info:
Ripartizione cultura italiana – Ufficio cultura
via del Ronco 2 – Bolzano
tel. 0471 411230-54-58, fax 0471 411239
e-mail: [email protected]
www.provincia.bz.it/cultura

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