Robert Rauschenberg. Gluts a Varese

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e il Robert Rauschenberg Estate di New York, rende omaggio a una delle più grandi forze creative dell’arte americana dagli anni ’50 con la mostra Robert Rauschenberg. Gluts nella prestigiosa sede di Villa e Collezione Panza a Varese dal 14 ottobre 2010 al 27 febbraio 2011.

L’esposizione, a cura di Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate, proporrà una selezione di oltre 40 opere provenienti da istituzioni e collezioni private internazionali che verranno esposte nelle Scuderie e nelle sale della Villa.
Al ritorno da un tour internazionale che ha coinvolto importanti sedi quali il Guggenheim di Venezia, il museo Tinguely di Basilea e il Guggenheim di Bilbao, l’esposizione di Varese sarà arricchita da un nuovo nucleo di opere.

L’iter della mostra non poteva non concludersi che a Villa Panza: il grande collezionista e mecenate Giuseppe Panza, recentemente scomparso, è stato infatti il primo in Italia a collezionare le opere di Robert Rauschenberg, iniziando ad acquistare i lavori dell’artista nell’estate del 1959 da Lawrence Rubin, Leo Castelli, Ileana Sonnabennd e Marta Jackson. Quando Rauschenberg partecipò alla Biennale di Venezia nel 1964 vinse il Gran Premio per la Pittura con un opera della collezione Panza: la celebre scultura Gift For Apollo.

Rauschenberg è sempre riuscito a scoprire nuovi modi di impiegare gli scarti donando loro una seconda vita che li rinvigorisce. E così, davanti agli oggetti più disparati, ammucchiati nel suo studio, impiega il medesimo approccio diretto per affrontare i Gluts (1986–89 e 1991–95) assemblaggi di oggetti di recupero, la maggior parte in metallo, che rappresentano la sua ultima serie di sculture. Per circa un decennio, Rauschenberg si reca nella Gulf Iron e Metal Junkyard, discarica fuori Fort Myers, Florida, vicino alla sua casa-studio, raccogliendo ferraglie come segnali stradali, tubi di scappamento, radiatori, saracinesche e molto altro ancora, che pian piano trasforma in questi assemblaggi poetici e spiritosi, in cui il risultato finale ha un effetto ben diverso dalla somma delle singole parti.

Rauschenberg così descrive il significato dei Gluts: “E’ il momento dell’eccesso, l’avidità è rampante. Tento solo di mostrarlo, cercando di svegliare la gente. Voglio semplicemente rappresentare le persone con le loro rovine […] Penso ai Gluts come a souvenir privi di nostalgia. Ciò che devono realmente fare è offrire alle persone l’esperienza di guardare le cose in relazione alle loro molteplici possibilità”. Rauschenberg sceglie questi oggetti non solo per il loro valore quotidiano ma anche per le loro proprietà formali. Individualmente o nel loro insieme, materiali come questi sono alla base del suo vocabolario artistico, la sua empatia per gli oggetti di scarto è quasi viscerale. “Gli oggetti abbandonati mi fanno simpatia e così cerco di salvarne il più possibile.”

La mostra è a cura di Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate.
Con il contributo e il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Varese. Con il patrocinio del Comune di Varese.
Con il patrocinio e il contributo del Consolato degli Stati Uniti d’America a Milano.
Il FAI ringrazia BSI.

Robert Rauschenberg. Gluts a Varese
14 Ottobre 2010 – 27 Febbraio 2011
Villa e Collezione Panza,Varese
www.fondoambiente.it

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