La crisi in edilizia si aggrava

Edilizia sempre piu’ in crisi. Una crisi sempre piu’ nera che colpisce in modo particolare la piccola impresa e il settore artigiano – evidenzia un rapporto dell’ufficio studi della Confartigianato – e che persiste anche nella prima parte del 2010, a differenza di altri comparti che registrano invece qualche segnale di recupero. Nonostante tutto, tiene l’occupazione, +0,4% nel primo trimestre dell’anno, a fronte invece di cali anche forti in altri settori. Le prospettive pero’ non sono rosee, il persistere dello stallo (il crollo dei volumi e’ piu’ forte in Italia rispetto agli altri paesi) potrebbe determinare prossimi trimestri bui. E resta al palo anche il ‘piano casa’ dal quale sarebbe potuta arrivare invece una forte spinta, con un potenziale di cittadini interessati di oltre 8,7 milioni. A tutto cio’ si aggiunge la stretta di liquidita’, a causa il forte allungamento, dai 52 a 90 giorni, dei pagamenti da parte dei clienti alle imprese artigiane delle costruzioni.

Un dilatarsi dei ritardi che, secondo l’Osservatorio Ispo-Confartigianato determina un costo in termini di maggiori oneri finanziari stimabile in 337 milioni di euro. E non basta il debole segnale di ripresa (+3,4%) dei volumi delle compravendite immobiliari, il confronto e’ con lo stesso periodo dello scorso anno quando si tocco’ i livelli piu’ bassi. Ma a non andare proprio giu’ alle pmi dell’edilizia e’ la brutta sorpresa della manovra finanziaria d’estate, con il via dal primo luglio scorso alla ritenuta d’acconto del 10% applicata da banche e posti ai bonifici per le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico.

”Le misure del 36% e del 55% sono gli unici segnali di vitalita’ in un contesto di grande preoccupazione – dice all’ANSA Stefano Bastianoni, segretario generale di Anaepa, l’associazione di categoria della Confartigianato – e la ritenuta colpisce i piu’ piccoli privandoli di una liquidita’ gia’ estremamente scarsa. E’ un anticipo d’imposta ma molte imprese andranno a credito il prossimo anno, e i rimborsi sono lenti. C’e’ un rischio boomerang per un ritorno di una parte al sommerso”. ”In un quadro praticamente da acqua alla gola, il piano casa oggi arenato, puo’ invece funzionare da volano per far ripartire il comparto” aggiunge Bastianoni sottolineando come risulti elevata infatti la propensione delle famiglie all’utilizzo degli incentivi per le ristrutturazioni, oltre 8.700.000 cittadini (un sesto della popolazione), circa 4,4 milioni di famiglie. L’intenzione di ricorrere ad ampliamenti del 20% dei volumi abitativi e’ piu’ alta poi tra i cittadini che hanno utilizzato gli incentivi del 55% per il risparmio energetico, misura che dovrebbe essere resa permanente, e’ l’auspicio. Peccato pero’ che il piano del 20% e’ arenato tra pastoie e lungaggini. ”Va bene la salvaguardia dai possibili abusi, ma non ci stiamo a imbalsamare tutto rinunciando all’opportunita’ di una forte spinta per uscire dalla secca” dice l’Anaepa, che si prepara a un pressing di sensibilizzazione su Comuni ed enti locali.

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