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Antonio Maccanico, Presidente dell’Associazione Civita e Giovanni Lelli, Commissario ENEA, hanno aperto i lavori del convegno “Tecnologie per una rinascita sostenibile dei centri storici”, che si è svolto oggi presso l’Associazione Civita, nel corso del quale sono stati presentati gli specifici contributi offerti dalle nuove tecnologie per il recupero edilizio, per la caratterizzazione antisismica, per il risparmio energetico, per il monitoraggio ambientale, sia per il settore dei beni culturali, che per altri settori correlati, che contribuiscono alla ripresa economica del sistema Italia. “Civita è convinta che un’adeguata tutela del nostro patrimonio artistico e culturale sia necessaria anche per garantire quell’interesse da parte di turisti italiani e stranieri che consente un significativo ritorno economico in grado di generare reddito e occupazione nonché motivi di benessere per tutto il territorio locale. – ha dichiarato Antonio Maccanico Le drammatiche conseguenze del terremoto che hanno colpito l’Aquila il 6 aprile dello scorso anno, risvegliando in tutti noi la consapevolezza del labile equilibrio tra memoria storica, cultura e territorio, devono farci riflettere sull’importanza di adottare opportune strategie per la prevenzione dei nostri centri storici dai disastri naturali. Garantire la tutela del patrimonio culturale italiano, come cardine di un progetto di valorizzazione del territorio, rappresenta, oggi, un doveroso impegno che richiede il fondamentale contributo di tutti gli attori locali.” Maccanico ha inoltre evidenziato: “La disponibilità nel nostro Paese di punti di eccellenza nella scienza e nella tecnologia, quali l’ENEA, che sviluppa dispositivi per i settori dell’energia e dell’ambiente che possono trovare applicazione anche per la tutela e per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, rappresenta un’opportunità per l’Amministrazione centrale e per quelle territoriali preposte alla sua tutela.” “La valorizzazione dei complessi storico-monumentali e dei centri storici del patrimonio culturale italiano, la cui eccellenza è riconosciuta a livello mondiale, deve essere perseguita in un’ottica di sostenibilità, cercando un terreno d’incontro tra cultura scientifica e umanistica. – ha evidenziato Giovanni Lelli – L’ENEA, nel suo nuovo ruolo istituzionale di Agenzia Nazionale, grazie alla sua capacità di integrare competenze di diversi settori della ricerca, è in grado di offrire servizi alle Amministrazioni ed alle Istituzioni che operano nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate, la messa a disposizione di strutture di prova, l’effettuazione di studi ed analisi necessari per la conservazione e gestione sostenibile e per gli aspetti di sicurezza, energetici ed ambientali.” Patrimoni Urbani- Tecnologie per una rinascita sostenibile dei centri storiciPartendo dal bagaglio scientifico accumulato con le attività di ricerca e sviluppo nei settori delle Nuove Tecnologie, Energia ed Ambiente, l’ENEA ha iniziato, a fianco degli esperti del settore dei beni culturali, un processo di adattamento, orientamento ed ampliamento delle proprie conoscenze tecnologiche per rispondere alla specifica domanda che proviene dal settore dei Beni Culturali.Oggi l’ENEA, valorizzando le proprie capacità di operare in ambiti interdisciplinari, può mettere a disposizione del Paese competenze avanzate, tecnologie sofisticate, strutture di prova complesse, capacità di elaborazione e interpretazione dei risultati per la Conservazione del Patrimonio Culturale.L’ENEA effettua indagini e interventi per conto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, degli Enti Locali e di soggetti privati.Tra gli interventi recentemente eseguiti con tecnologie ENEA figurano il restauro dell’Obelisco Lateranense in Roma e quello del Complesso Monumentale della Chiesa e del Convento dei Frati Minori Cappuccini in Roma. L’ENEA ha inoltre contribuito alla ricollocazione in situ del gruppo scultoreo trecentesco già sulla facciata del Duomo di Orvieto, avvenuta nel 2009. Nei laboratori del Centro ENEA di Frascati sono stati messi a punto procedimenti d’avanguardia per le indagini e per la conservazione dei beni culturali mediante l’applicazione dei Laser ad Elettroni Liberi (FEL) attraverso tecniche di “imaging”, che utilizzano la radiazione Terahertz (THz), non ionizzante. Nei laboratori del Centro ENEA della Casaccia sono state messe a punto tecniche basate sull’utilizzo di neutroni che possono essere applicate per l’individuazione di dipinti nascosti da muri o manufatti edilizi. Tali tecniche verranno utilizzate per la ricerca del dipinto “La battaglia di Anghiari” di Leonardo Da Vinci che, secondo alcune testimonianze, sarebbe collocato dietro un affresco del Vasari presso Palazzo Vecchio a Firenze. Un'altra tecnica, sviluppata nei laboratori ENEA di Casaccia, permette di rivelare quanto è presente sotto lo strato pittorico superficiale attraverso la riflettografia nel vicino infrarosso ed è stata applicata su quattro dipinti realizzati su disegni di Michelangelo e finora attribuiti a Marcello Venusti, suo devoto copista. Questa tecnica e le ricerche d’archivio di eminenti cultori del protagonista del Rinascimento italiano hanno portato a proporre l’attribuzione di uno dei dipinti allo stesso Michelangelo. I ricercatori dell’ENEA di Frascati, dopo molti esperimenti, sono riusciti a riprodurre in laboratorio una colorazione simile alla Sindone di Torinograzie a speciali laser ad eccimeri che sono stati utilizzati per indirizzare e colpire con impulsi di luce ultravioletta un tessuto di lino. L’immagine che è stata riprodotta con i laser ad eccimeri dell’ENEA, al momento è l’unica che presenta la stessa caratteristica di superficialità dell’originale, e cioè è impressa solo sulla parte più esterna della filatura. E’ infatti la prima volta che si riesce a colorare solo la parte più esterna della fibrilla di lino tramite radiazione, un risultato mai ottenuto sinora dai metodi chimici a contatto (coloranti, paste chimiche, polveri, acidi, vapori, ecc) e solo avvicinato dalla tecnica cosiddetta scarica corona che comunque emette luce ultravioletta. Altra sofisticata tecnologia è il Radar Topologico ad Immagine a Colori (ITCR), attraverso il quale ENEA ha riprodotto la Cappella Carafa di Filippino Lippi della fine del 1400, situata nella Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva a Roma. Lo speciale laser ottico è nato nei Laboratori di Visione Artificiale della Divisione Tecnologie Fisiche Avanzate del Centro ENEA di Frascati per controllare lo stato delle strutture all’interno dei reattori nucleari, cioè in aree in cui l’uomo non può accedere. Tecnologie per la protezione da eventi sismiciENEA opera a fianco della Protezione Civile fin dagli anni Settanta sulle problematiche relative alla protezione antisismica del nostro Paese dopo i terremoti del Friuli (1976), dell’Irpinia (1980), di Reggio Emilia-Modena (1996), di Umbria e Marche (1997), del Molise (2002) e dell’Abruzzo (2009). Gli ingegneri sismici e i sismologi dell’Ente svolgono campagne diagnostiche e conoscitive, analisi di pericolosità e vulnerabilità del territorio, prove sperimentali presso il Laboratorio dei Terremoti Artificiali e analisi in situ. In collaborazione con organismi di ricerca nazionali e internazionali e il GLIS (Isolamento ed altre strategie di progettazione antisismica), ENEA svolge attività di sviluppo, ricerca, promozione, informazione e formazione sulle più moderne tecniche di costruzione antisismiche. Il Laboratorio dei Terremoti Artificiali dell'ENEA, situato presso il Centro Ricerche della Casaccia, è stato realizzato oltre 20 anni fa per eseguire prove sulla sicurezza delle centrali nucleari, sia nei confronti dei terremoti che nell’eventualità di esplosioni o di impatto di missili in caso di attacchi terroristici. In questi anni le strutture sono state utilizzate per prove di vibrazioni sia su componenti industriali che per la protezione sismica di strutture civili e industriali, in linea con USA e Giappone, i due paesi più avanzati nelle attività di ricerca in campo sismico. Le due Tavole Sismiche installate nel laboratorio ENEA, tra le più sofisticate del mondo, permettono di simulare un sisma in tutti i suoi aspetti, su modelli di edifici anche in scala naturale. Nel 2009 presso il laboratorio sono state condotte su “tavole vibranti” una serie di prove di resistenza sismica su un modello che ha riprodotto la Chiesa di Santa Irene ad Istanbul. Lo studio, nato da un’iniziativa del Ministero per i Beni culturali della Turchia, è stato realizzato mediante l’innovativo sistema del 3DVision. Gli esperti ENEA effettuano analisi della pericolosità e la caratterizzazione della risposta sismica locale utilizzando reti accelerometriche di monitoraggio al suolo e in profondità. Analisi di vulnerabilità sismica delle strutture vengono realizzate in situ anche attraverso l’installazione di reti accelerometriche e velocimetriche e in laboratorio su tavola vibrante. ENEA è inoltre impegnato nello sviluppo e applicazione di tecnologie antisismiche innovative, incluso il collaudo in corso d’opera di importanti strutture strategiche, in collaborazione con università e enti di ricerca nazionali e internazionali. ENEA ha coordinato la progettazione e la realizzazione del sistema di isolamento sismico del nuovo complesso scolastico dedicato agli “Angeli di San Giuliano” in Molise, inaugurato nel settembre 2008. Le tecniche innovative di diagnosi sviluppate da questa sezione dell’ENEA sono state inoltre applicate per la protezione delle opere d’arte da eventi catastrofici. Sono in particolare da ricordare i progetti per la protezione di statue, tra cui il David di Michelangelo , con sistema chiamato “ EARLYPROT ” , che ha lo scopo di prevenire eventuali danni dovuti a scosse sismiche: Esso consiste nell’installazione di dispositivi in marmo e ceramica sotto il basamento della statua e di una gabbia antisismica con speciali airbag ad anello, nascosta nel pavimento, che viene azionata automaticamente solo nel caso di un allerta sismico segnalato dal sistema di “Early Warning Sismico” , che ha la funzione di cingere la statua alla vita e di sorreggerla durante il terremoto. ENEA ha contribuito al restauro della Basilica Superiore di San Francesco in Assisi a seguito dei danni da essa subiti nel terremoto umbro-marchigiano del 1997-98, rivestendo un ruolo di primo piano nello sviluppo dei dispositivi “in leghe a memoria di forma” e dei ritegni oleodinamici di vincolo provvisorio che sono stati in essa installati. www.enea.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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