Torre di Calatrava, a Madrid

Finalmente oscilla. Dopo tanta attesa, la nuova Torre di Calatrava, a Madrid, può dirsi terminata: la completa quel movimento ondulatorio che il suo autore, l’architetto Santiago Clatrava, aveva deciso di imprimere ai suoi 93 metri di altezza. Che non passeranno inosservati. Più che una torre, il monumento ricorda un infinito obelisco: ha due metri di diametro interno e un peso superiore alle 570 tonnellate che, tuttavia, non le tolgono slancio.

L’ATTESA – Il nuovo “spot” cultural-architettonico di Madrid è stato sistemato in fondo al lungo paseo della Castellana, che attraversa la città da sud a nord e sfocia in plaza Castilla, dove già si fronteggiano, inconfondibilmente inclinate, le torri di Kio di Philip Johnson e John Burgee. La Porta d’Europa. La colonna d’oro di Calatrava è fatta in realtà di bronzo e acciaio ed è un po’ più corta di quanto l’avrebbe voluta il suo scultore: 120 metri. Troppi, non tanto per l’ondeggiamento che la contraddistingue e che saluterà i passanti 24 ore al giorno, quanto per le conseguenze tecniche che la struttura avrebbe avuto sulle gallerie sotterranee e, in particolare, sul tunnel della metropolitana. Da quando la Torre di Calatrava era stata ufficialmente inaugurata, il 23 dicembre scorso da Re Juan Carlos I, i madrileni aspettavano con curiosità di vederla ondeggiare, come annunciato. Ma il meccanismo finora era stato azionato soltanto un paio di volte al mese per l’ordinaria manutenzione.

NUOVO SIMBOLO – La “messa in moto” regolare, stando alle informazioni del quotidiano Abc, è imminente. L’occasione potrebbe essere la festa di san Isidro, patrono di Madrid, a metà maggio. Il monumento, il primo firmato da Calatrava a Madrid, era stato commissionato nel 2002 dall’istituto finanziario Caja Madrid che celebrava così i suoi 300 anni di attività. Ma poi è stato donato alla città e, quindi, dovrebbe passare in gestione al Comune. Come spesso accade alle opere di Calatrava, la sua colonna, paragonata a una gigantesca vite, non raccoglie consensi unanimi a Madrid. C’è chi ne contesta la collocazione e chi riesce a trovarla bella soltanto di notte, al buio, quando è illuminata. Quella lieve fluttuazione, azionata da una leva, però sembra far salire il suo indice di gradimento. Almeno a giudicare dalla quantità di foto ricordo che residenti e forestieri si stanno scattando da quando la torre ha cominciato la sua danza.

Fonte corriere.it

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