Lightmeup

Dopo il successo del 2009, ritorna LIGHTMEUP, la sorprendente installazione promossa e organizzata dallo studio Colordesigners per mostrare le straordinarie capacità espressive del colore.
Dal 13 al 19 aprile, lo studio milanese si trasforma in un ambiente monocromatico, in cui pareti e oggetti di design vengono totalmente privati dei propri colori, per riacquistarli, poi, al comando di una “magica torcia”.
Sponsor dell’iniziativa: Covema Vernici, azienda particolarmente sensibile e attenta ad un approccio più innovativo al mondo del colore.
Protagonista dell’installazione 2010: Twentyfirst, oggetti di design dalla materialità leggera e dalle forme plastiche, ora laccate, ora colorate o illuminate. Nell’atmosfera surreale creata da Lightmeup, il design Twentyfirst perderà, dunque, il proprio colore, ossia quella parte della nostra identità che a volte dimentichiamo, perché siamo abituati a percepirla in modo passivo.
Perché, ce lo siamo mai chiesti? E se il colore si “spegnesse”?? Come sarebbe il mondo? Cosa significa rinunciare al rosso di una mela, al verde intenso di un prato? Emozioni, sensazioni, ricordi, sapori: ci appartengo in gran parte grazie al colore. Mangereste per esempio un gelato grigio? La componente cromatica è una delle più importanti per la nostra sfera percettiva, perché fa parte dell’identità di tutto ciò che ci circonda e determina il nostro modo di rapportarci al mondo. Con LIGHTMEUP, lo studio Colordesigners prova allora a “spegnere” il colore brillante delle forme Twentyfirst, per lasciare che il visitatore lo riscopra.

L’edizione 2010, inoltre, affronterà il tema del colore con un approccio più ampio, attraverso una performance di touch art di Paola Michela Mineo, per mostrare l’importanza della componente cromatica nel rapporto uomo-oggetto.

Concept
Il colore senza luce non esiste: nasce dall’interazione tra la luce e la materia, e dalla successiva interpretazione, da parte del cervello, delle frequenze che lo raggiungono. LIGHTMEUP presenta un ambiente illuminato con una lampada al sodio a bassa pressione, con emissione monocromatica, che non permette al cervello di percepire i colori che avrebbero gli oggetti. Con una torcia a luce bianca si contamina ciò che viene illuminato con tutte le lunghezze d’onda necessarie a far vedere il colore esatto degli oggetti. La torcia diventa quindi uno strumento “magico”, in grado di restituire all’ambiente la propria identità.
Il risultato, per il visitatore, è la riscoperta del valore espressivo e comunicativo della componente cromatica.

Milano 13-19 aprile 2010, ore 10-22
Studio Colordesigners, Alzaia Naviglio Grande, 4
www.colordesigners.it

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