Ordini industria in calo a gennaio, cresce il fatturato

Il fatturato è aumentato del 3,1 per cento sul mercato interno e dell’1,9 per cento su quello estero; gli ordinativi nazionali hanno registrato un calo congiunturale del 3,1 per cento e quelli esteri del 2,3 per cento. Nel confronto degli ultimi tre mesi (novembre-gennaio) con i tre mesi immediatamente precedenti (agosto-ottobre) le variazioni congiunturali sono state pari a più 4,1 per cento per il fatturato e a più 7,6 per cento per gli ordinativi. Lo comunica l’Istat precisando che l’indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha registrato in gennaio una crescita tendenziale del 5,1 per cento (giorni lavorativi sono stati 19 contro i 20 di gennaio 2009). Gli indici grezzi del fatturato e degli ordinativi hanno registrato incrementi tendenziali, rispettivamente, dell’1,7 e dell’1,1 per cento. In gennaio, nel confronto con lo stesso mese del 2009, l’indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha segnato le variazioni positive più significative nei settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (più 58,2 per cento, con un incremento particolarmente accentuato per la cantieristica e un aumento rilevante anche per la fabbricazione di autoveicoli), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (più 11,3 per cento) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (più 9,6 per cento); le variazioni negative più marcate si sono registrate nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (meno 5,0 per cento), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (meno 4,9 per cento) e nelle fabbricazioni di prodotti chimici e industria del legno, carta e stampa (meno 3,3 per cento). Gli incrementi più rilevanti dell’indice grezzo degli ordinativi hanno riguardato la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (più 29,7 per cento), la fabbricazione di mezzi di trasporto (più 19,1 per cento) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (più 5,8 per cento); i cali maggiori si sono registrati nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (meno 8,0 per cento), nelle fabbricazioni di prodotti chimici (meno 7,7 per cento) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (meno 3,4 per cento).

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