L’Umbria approva la Legge di vigilanza sulle costruzioni

Più di due terzi dei Comuni umbri ricadono su territori che appartengono alle prime due classi di pericolosità sismica: 18 nella prima classe (elevata sismicità) e 51 nella seconda (media sismicità).
In questi territori la realizzazione di opere pubbliche e singole costruzioni potra' avvenire solo con il rilascio di autorizzazioni preventive da parte delle Province.
Mentre nei 23 Comuni situati nella terza zona (bassa sismicità) l'autorizzazione sarà necessaria per gli interventi edilizi in abitati dichiarati da consolidare, per i lavori da effettuare a seguito di accertamento di violazione delle norme antisismiche, per gli interventi relativi a edifici e infrastrutture strategiche ai fini della protezione civile regionale e per le sopraelevazioni di un piano negli edifici in muratura.
Sono queste alcune delle misure introdotte dal disegno di legge della Giunta regionale dell'Umbria 'Disciplina concernente le modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche', approvato questa mattina dal Consiglio regionale.
Per il relatore di maggioranza Giancarlo Cintioli (Pd) ''si tratta di una normativa finalizzata a tutelare la pubblica incolumita', a ridurre il rischio sismico sul territorio regionale attraverso la salvaguardia della stabilita' e della sicurezza delle costruzioni nelle zone dichiarate sismiche e a recepire le innumerevoli innovazioni del legislatore nazionale apportate alla articolata normativa tecnica sulle costruzioni emanata sin dagli anni '70, entrata in vigore il 1 luglio 2009''.
La legge prevede che la Regione mantenga le funzioni di indirizzo e coordinamento per l'esercizio delle competenze in materia sismica e di promozione di una adeguata formazione in materia sismica mentre vengono delegate alle Province le funzioni di controllo e vigilanza sulle opere e costruzioni nelle zone sismiche.
Per Raffaele Nevi (Pdl), relatore di minoranza ''siamo di fronte ad una norma che rivoluzionera' il comparto in modo vessatorio, scaricando completamente sulla Provincia un onere che verra' conseguentemente scaricato sui cittadini e le imprese''. ''In questo modo – prosegue – nasce una nuova tassa, un nuovo tributo con cui la Regione appesantisce burocraticamente il comparto delle costruzioni, con norme e tempi stringenti dettati alle Province per organizzare un servizio completamente nuovo''.
L'assessore Vincenzo Riomni ha spiegato come la Regione Umbria, con questo atto ''completa la ridefinizione di un quadro organico di disciplina di governo del territorio e urbanistica che riconferma la regione come punto di riferimento tra le regioni italiane sotto questo profilo''.
''A tutti gli umbri – ha detto l'assessore – avra' fatto piacere leggere, due giorni fa, la lettera con cui il sottosegretario Bertolaso riconosceva come l'Umbria e' sempre stata all'altezza in materia di protezione civile e come l'azione in materia di prevenzione del rischio e' una costante storica''.

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