Giovani architetti torinesi “rifanno i connotati” alle periferie

E’ stato inaugurato venerdì 25 Settembre 2009 a Torino, nell’immobile di Via Parma 33, l’intervento dell’artista fiorentino Vittorio Corsini, curato da Francesca Referza per i due studi torinesi di architettura BSA (Bottega Studio Architetti) e Giacosa-Palitto (giacosapalitto): una palazzina la cui facciata è stata trasformata grazie a una “pelle” in acciaio corten e in cui i quattro balconi fungono da elementi poetici.

Ognuno recita parole diverse: UNO-ODO, DUE-SENTO, TRE-ASCOLTO e nel quarto I GOT IT. L’illuminazione serale bianco-latte evidenzia le scritte sulla facciata scura.

Si tratta del primo intervento di un progetto la cui firma distintiva sarà costituita proprio da una “seconda pelle” d’autore che rivestirà gli edifici degradati della città riqualificandoli sotto il profilo estetico: “Una sorta di contaminazione virtuosa tra recupero e innovazione; nel segno di un nuovo rapporto fra arte e architettura” spiega l’architetto Stefano Cerruti -fra i fondatori di BSA insieme a Davide Valle e Marco Ricciuti- che per questa inaugurazione ha ricevuto fra l’altro il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Città di Torino.

Gli immobili ospiteranno un’operazione artistica sulla facciata, nel solco della tradizione tutta torinese che in passato ha dato vita, tra gli altri, agli interventi di Nancy Dwyer (Waves of Wanting in Piazzetta Andrea Viglongo) e di Corrado Levi con il Gruppo Cliostraat (Baci Urbani – Piercing in Piazzetta del Corpus Domini).

“Ho lavorato sui balconcini in quanto elementi che si protendono verso l’esterno, il fuori, la strada” spiega l’artista Vittorio Corsini “Su questi ho pensato di evidenziare i momenti di una presa di coscienza, di un percorso che contenesse il senso del rapporto, dell’incontro con l’altro, quindi ho sviluppato il discorso sull’udire, che implica ‘essere disposto a’ condizione necessaria a costruire rapporti. Poi, come in una poesia, si risolve tutto all’improvviso: I GOT IT.”

L’idea -che ha visto l’approvazione dell’Ufficio Tecnico e Arredo Urbano della Città di Torino nonché il consenso della Commissione Arte Pubblica- è di dare vita a un vero e proprio ciclo di edifici d’autore contribuendo a un processo di riqualificazione urbana in linea con il prestigioso curriculum di Torino Città dell’Arte Contemporanea, che ha generato attenzione positiva da parte della comunità internazionale oltre ad alimentare nuove forme di turismo colto e consapevole.
Interventi in cui siano i privati e le aziende sensibili a contribuire all’immagine globale della città.
Anche per questo, l’inaugurazione di “parmatrentatrè” darà simbolicamente il via ad un vero e proprio “censimento” che vedrà i giovani architetti di BSA individuare e progettare una serie di interventi capaci di cambiare faccia alla città, con particolare attenzione alle aree particolarmente compromesse e alle principali direttrici di accesso alla città.

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