Appalti: in calo la domanda pubblica

I dati sono dell’aggiornamento mensile al 30 settembre dell’Osservatorio Oice-Informatel.
Rispetto ad agosto si rilevano un lieve incremento nel numero (+1,3%) e una consistente flessione in valore del 16,9%. Il confronto su base annua, cioè riferito a settembre 2008, vede scendere il numero dei bandi del 5,4% (-7,7% sopra soglia e -5,1% sotto soglia) e invece crescere il loro valore del 23,6% (+40,3% sopra soglia e +3,2% sotto soglia); ma va sottolineato che l’incremento in valore è poco significativo in quanto nel mese di settembre 2008 si erano raggiunti i livelli minimi degli ultimi anni. Nei primi nove mesi 2009 sono state indette 3.063 gare (414 sopra soglia) per un valore di 509,3 milioni di euro (380,8 sopra soglia). Il confronto con i primi nove mesi del 2008 risulta negativo: il numero delle gare si riduce del 10,3% (-1,2% sopra soglia e -11,6% sotto soglia) e il loro valore scende del 2,0% (+2,1% sopra soglia e -12,5% sotto soglia).
Continuano a crescere i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti in settembre il ribasso medio sul prezzo a base d’asta nelle gare indette nel 2009 è stato del 35,2%, mentre era del 34,8 nelle gare indette nel 2008. Il ribasso si spinge al 78% nell’aggiudicazione di una gara, pubblicata nel 2009, della “Sito” spa – Società Interporto di Torino (direzione lavori, assistenza al collaudo, misura e contabilità lavori, coordinamento e supervisione per tutta la durata dei lavori e sino all’approvazione del collaudo, relativo ai lavori di realizzazione di un edificio ad uso magazzino di logistica integrata e uffici, lotto 101/b, nei comuni di Rivoli e Grugliasco). “È sempre più necessario un forte intervento per le infrastrutture – ha dichiarato il presidente Oice Braccio Oddi Baglioni (nella foto) – per salvare il settore dal collasso: occorre sbloccare le grandi opere e permettere alle piccole amministrazioni di investire, completare il quadro normativo, consentire alle strutture imprenditoriali di organizzarsi secondo logiche di accorpamento e fusione – ha spiegato – incentivando sia le fusioni, sia la formazione di consorzi stabili, investire nella qualità per meglio proiettarsi nella competizione globale. Tutto ciò richiede uno sforzo economico-finanziario da parte sia del settore pubblico, sia dei privati che devono cogliere lo spunto, in questa fase di crisi, per prepararsi a quando arriverà la ripresa economica e degli investimenti. Rimane poi il gravissimo problema dei ribassi nelle gare d’ingegneria: siamo dell’avviso – ha poi aggiunto – che si debba ridurre normativamente la possibilità di utilizzare il prezzo più basso come criterio di aggiudicazione per le gare di progettazione; non è infatti possibile pensare che prodotti non ripetitivi dell’ingegno – ha sottolineato – siano trattati come servizi di pulizia o forniture di cancelleria. In alternativa suggeriamo di riflettere sulla possibilità di prevedere l’esclusione automatica delle offerte anomale nelle gare di importo inferiore alla soglia comunitaria. Per l’offerta economicamente più vantaggiosa – ha concluso il presidente Oice – auspichiamo che il regolamento del Codice possa introdurre sistemi che disincentivino i ribassi anomali e che la scelta del progettista avvenga su profili qualitativi e non solo quantitativi.”

Il numero delle gare italiane pubblicate sulla Gazzetta comunitaria è rimasto praticamente stazionario passando da 419 in gennaio-agosto 2008 a 414 dell’analogo periodo di quest’anno, mentre si riduce del 5,2% quello delle gare dell’insieme degli altri partner dell’Unione Europea. L’incidenza del nostro Paese continua, comunque, ad attestarsi su un modesto 3,4% (Francia 35,6%, Germania 12,3%, Spagna 10,8%, Polonia 5,5%, Gran Bretagna 5,2%, ecc.). Inoltre, esaminando i dati Eurostat relativi al valore aggiunto per addetto del comparto produttivo dei servizi di ingegneria e architettura e delle attività di collaudo ed analisi tecniche, emerge chiaramente un divario, in termini di produttività del lavoro, fra l’Italia e gli altri paesi europei: nel 2007 il valore aggiunto per addetto risulta pari a 41,3 migliaia in euro in Italia contro 55,5 della Germania, 58,7 dell’Olanda, 59,4 dell’Austria, 60,8 della Svezia, 61,1 della Francia (2006), 70,3 della Danimarca, 73,8 del Regno Unito (2006).
A fronte del deludente andamento della domanda diretta di servizi di ingegneria e di architettura, i bandi di gara a contenuto misto (lavori, progettazione e servizi connessi) mostrano nei primi nove mesi una evoluzione vivace che, dopo un biennio caratterizzato da un ridimensionamento nel valore, raggiunge il livello record di 17.383 milioni di euro (più del doppio in valore e un incremento del 10,6% nel numero rispetto al gennaio-agosto 2008).

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