Sulla riforma del governo del territorio l’Inu chiama a raccolta le Regioni

Un convegno – “La Riforma di governo del territorio, dalle leggi regionali alla legge statale di principi” – per fare il punto sullo stato di avanzamento del processo complessivo di riforma del governo del territorio. Promosso dall’Istituto nazionale di urbanistica, è in programma oggi 10 luglio a Firenze, presso il Teatro del Sale in via dei Macci 11R, dalle 10 alle 14.
Vi parteciperanno i presidenti delle Regioni Abruzzo e Umbria, Gianni Chiodi e Rita Lorenzetti, e gli assessori all’Urbanistica di altre otto Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto).
Nella prima sessione del convegno, coordinata da Silvia Viviani, presidente dell’Inu Toscana, alle relazioni del presidente dell’Inu Federico Oliva, e dell’Assessore Riccardo Conti, Regione Toscana, seguiranno le posizioni delle amministrazioni, espresse dai rappresentanti delle Regioni. Nella seconda sessione, coordinata da Luciano Tortoioli, Regione Umbria, e introdotta da Carlo Alberto Barbieri, vicepresidente INU, si discuterà dei lavori parlamentari sulla legge nazionale di governo del territorio. Vi parteciperanno, tra gli altri, i deputati Roberto Morassut, Ermete Realacci, Roberto Della Seta e il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Angelo Alessandri.

L’Inu promuove da oltre quindici anni una riforma complessiva di governo del territorio, e nel novembre scorso ha messo a disposizione del legislatore un articolato, rispettoso della ripartizione dei poteri legislativi e in grado di fornire alle Regioni gli strumenti per redigere leggi organiche o confermare i testi già in vigore; rafforzando, quale principio comune in tutto il territorio nazionale, l’esercizio ordinario della pianificazione nel governo pubblico delle trasformazioni territoriali. La riforma è per l’Inu necessaria e improcrastinabile, per superare l’angusta disciplina urbanistica nazionale in vigore, che risale al 1942, portare a coerenza le numerose pianificazioni di settore, oggi separate, e dare operatività a nuovi strumenti di governo.

Tra le proposte presenti nel testo: la suddivisione dei compiti tra governo ed enti locali nella gestione del territorio; l’affermazione del principio della funzione pubblica nella pianificazione urbana, in maniera che tutti gli interventi rispettino l’interesse generale; la restituzione alla collettività di una quota della rendita ricavata dalle nuove edificazioni; il contenimento dei nuovi utilizzi di suolo e la verifica che non comportino impatti ambientali negativi.

L’approvazione di una legge nazionale di governo del territorio è tanto più necessaria alla luce della recente azione del governo, che ha prodotto l’inserimento di vari spunti ed elementi relativi al governo del territorio nel complesso insieme di provvedimenti approvati o in via di approvazione da parte di Stato e Regioni, ha messo alla frusta gli amministratori regionali, chiamati a legiferare in assenza di un quadro di coerenza di livello nazionale, e ha evidenziato l’urgenza di approdare quanto prima al varo di un provvedimento statale quadro, in assenza del quale i processi di disallineamento normativo e di perdita di coesione territoriale del Paese, già rilevanti, sono inevitabilmente destinati ad aggravarsi.

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